DEBUTTA A  MODENA LA PRODUZIONE DI “LUCIA DI LAMMERMOOR” CHE SI VEDRÀ ANCHE A PIACENZA, REGGIO EMILIA, PARMA E SAVONA

DEBUTTA A MODENA LA PRODUZIONE DI “LUCIA DI LAMMERMOOR” CHE SI VEDRÀ ANCHE A PIACENZA, REGGIO EMILIA, PARMA E SAVONA

  • 17/02/2016

Va in scena venerdì 19 febbraio 2016 alle 20 e domenica 21 alle 15.30 al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. L’opera viene prodotta a Modena in coproduzione con i teatri di Piacenza, Reggio Emilia, Parma e Savona, dove lo spettacolo si vedrà nelle settimane e nei mesi successivi.

LuciadiLammermoon_1assieme_1261Lucia di Lammermoor, il titolo più popolare di Gaetano Donizetti, è considerata una delle opere più rappresentative del melodramma romantico e una delle prove vocali più appassionanti del repertorio lirico. L’opera debuttò al Teatro San Carlo di Napoli nel 1835, ed è il risultato di un’intensa e proficua collaborazione tra il compositore e il librettista Salvatore Cammarano che in seguito firmerà anche il Trovatore per Giuseppe Verdi. Il libretto dell’opera, che trionfò e appassionò il pubblico fin dal debutto, è ispirato al romanzo storico di Walter Scott, The Bride of  Lammermoor. Siamo in Scozia al tempo della Guerra delle rose e della guerra tra due clan: quello degli Asthon (la famiglia cui appartengono Enrico e Lucia), e quello dei Ravenswood, di cui fa parte Edgardo, l’amante della protagonista, costretta a sposare Arturo Bucklaw per salvare il proprio fratello ormai prossimo alla rovina. La tragedia è incentrata sull’amore negato fra Lucia ed Edgardo i quali, ingannati, si credono l’un l’altro traditori. L’intreccio porta la protagonista alla pazzia, dopo aver ucciso Arturo, il marito sposato per ripicca, ed Edgardo al suicidio.

Lo spettacolo riprende un allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi dedicato al lavoro del geniale scenografo Josef Svoboda a dieci anni dalla morte. Autore di oltre settecento spettacoli per teatri quali il Metropolitan di New York e il Covent Garden di Londra, Svoboda è considerato un maestro delle luci e delle illusioni sceniche ed è stato fra i primi utilizzare la proiezione video in campo operistico. L’allestimento di Lucia di Lammermoor, uno dei suo lavori più celebri in Italia, è stato ricostruito e messo in scena con la regia di Henning Brockhaus (e ripreso a Modena insieme a Valentina Escobar, che firma anche le coreografie). Svoboda aveva creato per l’opera di Donizetti scene di notevole suggestione poetica che sono state fedelmente ricostruite a Jesi da Benito Leonori, già allievo e collaboratore dell’artista boemo.

LuciadiLammermoon_1assieme_1443“Nella maggior parte dei numerosi allestimenti – dichiara il regista dell’opera – Lucia è predisposta alla follia fin dalla prima entrata. Io non la credo affatto folle fin dal principio, ma al contrario una persona piena di emozioni giuste, umane, sane. Lucia è in pieno possesso della sua vita empatica, ammette il dolore, conosce l’amore e lo vive emozionalmente, conosce la gioia, le angosce più profonde del nostro essere. La musica di Donizetti fa emergere di battuta in battuta una differenza evidente e abissale tra il mondo femminile di Lucia, fatto di un susseguirsi continuo di diversi sentimenti, e quello unilaterale maschile, dove trionfano quasi unicamente la smania di potere, di guerra, e l’odio. In questo senso potremmo dire che ciò che nell’opera risulta infine essere normale è proprio la follia. Gli uomini, Enrico, Raimondo, Normanno e in parte anche Edgardo, sono personaggi deformati da grandi mancanze emotive, mentre Lucia impazzisce proprio perché è l’unico personaggio ‘sano’”.

Lo spettacolo è diretto nella parte musicale da Stefano Ranzani, interprete di fama internazionale già ospite di teatri quali il Teatro alla Scala di Milano, il Metropolitan di New York e la Deutsche Oper di Berlino, qui alla guida dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna.

Il cast è formato da Fabian Veloz (Enrico), Ekaterina Bakanova e Gilda Fiume nel ruolo di Lucia (rispettivamente 19 e 21 febbraio), il tenore Alessandro Scotto di Luzio (Edgardo), Matteo Desole (Arturo), Enrico Iori e Luca Dall’Amico (Raimondo), Elena Traversi (Alisa) e Roberto Carli (Normanno). Il Coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena è preparato da Stefano Colò.

Giovedì 18 febbraio alle ore 18 il critico musicale Oreste Bossini, voce nota di Rai Radio 3 Suite, incontrerà il pubblico al Ridotto del Teatro Comunale (entrata Via Goldoni, 1) per una breve guida all’opera con proiezioni video. Bossini è fra i più noti esperti di comunicazione e divulgazione musicale in Italia, argomento di cui si occupa sia come giornalista (Musica Viva, Il manifesto, Io donna), che come conduttore radiofonico. Dopo gli esordi a Radio Popolare negli anni Ottanta, ha iniziato con continuità la sua collaborazione con Radio Rai nel 1992, ideando e conducendo programmi musicali come Musicasette, Tempi moderni e Radio 3 Suite.

comunicato stampa

 

 

 

 

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