NOVARA: Madama Butterfly – Teatro Coccia 24 e 26 febbraio 2017
Opera in tre atti
Musica di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dalla novella omonima “Madame Butterfly” di J.L.Long.
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904
Direzione d’orchestra: Matteo Beltrami
Regia: Renato Bonajuto
Personaggi e Interpreti:
Madama Butterfly / Cio-Cio-San (soprano): REBEKA LOKAR
Pinkerton (tenore): IVAN DEFABIANI
Suzuki (mezzosoprano): SOFIA JANELIDZE
Sharpless (baritono): SERGIO BOLOGNA
Goro, nakodo (tenore): JORGE JUAN MORATA
Lo zio Bonzo (basso): ENRICO RINALDO
Il Principe Yamadori (tenore): LORENZO MALAGOLA BARBIERI
Kate Pinkerton (mezzosoprano): VITTORIA VIMERCATI
Orchestra Carlo Coccia
Allestimento Fondazione Teatro Coccia Onlus
Produzione Fondazione Teatro Coccia Onlus
TRAMA
Atto I: In Giappone, all’inizio del Ventesimo secolo. Durante una sosta della sua nave nel porto di Nagasaki, un tenente americano, Pinkerton, decide di sposare, quasi per un’avventura esotica, la geisha Cio Cio San, detta Butterfly. Nella casa sulla collina, che il tenente ha affittato per la geisha, viene celebrato il matrimonio, secondo il rito locale, appena giunge Butterfly con amiche e parenti. A cerimonia ormai conclusa, mentre si levano canti di gioia e di augurio, irrompe uno zio della fanciulla (zio Bonzo), che accusa Cio Cio San di aver tradito la religione degli avi per abbracciare quella dello sposo e trascina via gli invitati, maledicendola. Rimasti soli, i due giovani ribadiscono il loro amore (“Bimba dagli occhi pieni di malia”) ed entrano nella stanza nuziale.
Atto II: Pinkerton è ritornato in America e Butterfly ne attende il ritorno con incrollabile fiducia. Invano Suzuki, una devota cameriera, cerca di riportarla alla realtà, ricordandole che da tre anni il tenente non ha più dato notizie di sé: la fanciulla si ribella ad ogni dubbio, sicura che il suo sposo tornerà (“Un bel dì vedremo”). In realtà Pinkerton, tornato in America, si è sposato ed ora sta tornando in Giappone con la moglie. Il console americano sale la collina per darne notizia a Butterfly, ma quando la fanciulla gli mostra il bambino avuto dal tenente e gli confessa il suo dolore per il lungo abbandono, senza mai perdere la speranza di riabbracciare il marito, non ha il coraggio di parlare e si allontana col cuore colmo di angoscia. Poco dopo un colpo di cannone annuncia l’arrivo nel porto di una nave americana, la nave di Pinkerton. Butterfly la riconosce e, credendo nel ritorno dello sposo, adorna la casa di fiori per festeggiarlo. Dopo aver indossato l’abito da sposa si dispone ad attenderlo col figlioletto e la fida Suzuki.
Atto III: All’alba mentre Butterfly va a mettere a letto il figlio che ha vegliato con lei tutta la notte, giunge Pinkerton con la moglie Kate: pieno di rimorsi, il tenente lascia subito la casa (“Addio fiorito asil”), ma chiede a Suzuki di convincere la sua padrona ad affidargli il bambino. Quando Butterfly vede Kate, rimasta per il bambino, capisce la verità: resta sola con il figlio (“Tu, tu piccolo iddio”), gli benda gli occhi invitandolo a giocare e si uccide col pugnale dei suoi avi.