ADRIA: MARCO POLO, 19 maggio 2018
Teatro del Popolo di Adria – sabato 19 maggio 2018 ore 20,45
MARCO POLO – Il libro delle meraviglie
Cantata profana con rappresentazione scenica
per soli, coro e orchestra
Musica di Alberto La Rocca su libretto di Giacobbe Nevio Zanivan
Direzione d’orchestra: Emanuele Vallone
Regia e coreografia: Sofia Lavinia Amisich
Orchestra giovanile del Conservatorio
Maria Chiara Nonnato, direttore preparatore
Coro di voci bianche “A. Buzzolla”
Alessandro Kirschner, maestro del coro
Movimenti scenici eseguiti dai ragazzi delle classi 1A, 2A, 1B e 2B
Un coro di voci bianche, un’orchestra di ragazzi, 80 studenti delle scuole medie, un giovane direttore, una talentuosa regista, 7 giovanissimi attori, 6 personaggi adulti
Numeri mirabolanti da coordinare su un palcoscenico.
Ci sono riusciti brillantemente al Conservatorio statale di musica “A. Buzzolla” di Adria, che ha firmato la produzione MARCO POLO – IL LIBRO DELLE MERAVIGLIE andata in scena sabato 19 maggio 2018 alle ore 20,45 presso il Teatro Comunale di Adria.
La Cantata narra la storia del viaggio di Marco Polo lungo la via della seta, soffermandosi in modo particolare su alcune delle sue tappe fondamentali. Sono proprio le tappe di questo viaggio a scandire il ritmo dei 22 numeri musicali che la compongono, alternando momenti di navigazione e episodi sulla terraferma. Ogni passaggio è introdotto da testi scritti da Giacobbe Nevio Zanivan che li ha liberamente e fedelmente tratti dal celeberrimo libro Il Milione di Marco Polo e che sono stati successivamente rielaborati dalle professoresse della Scuola Secondaria di Primo grado appositamente per questa messa in scena.
La musica del Maestro Alberto La Rocca, chitarrista ed eccezionale didatta, accompagna il viaggio in modo magistrale. Temi orecchiabili, melodie orientaleggianti e ritmi evocativi riescono a trasportare l’ascoltatore nelle terre lontane del viaggio rendendolo al contempo viaggiatore.
Non un semplice viaggio spaziale, ma un vero e proprio excursus all’interno dell’animo umano, un percorso di sentimenti ed emozioni, che sfocia in un alto messaggio di fratellanza e di umanità.
Uno dei grandi protagonisti della produzione è stato senza dubbio il coro di voci bianche del Conservatorio, stabilmente diretto dal Maestro Alessandro Kirschner che, anche in questo caso, ne ha curato la preparazione in modo impeccabile. I giovanissimi coristi hanno dato prova di straordinaria maturità, riuscendo a interpretare tutti i brani in modo brillante, coinvolgendo il pubblico con la freschezza tipica dei migliori cori infantili. Pari meriti vanno all’orchestra giovanile del Conservatorio, preparata scrupolosamente e con risultati eccellenti dalla Professoressa Maria Chiara Nonnato e diretta per l’occasione dal giovane direttore Emanuele Vallone.
Impeccabile la compagine orchestrale: ricettiva, svelta, emozionante, a tratti tenera e commovente nella sua interpretazione. Supera brillantemente la prova della sua prima direzione Vallone che, deciso nel gesto e molto chiaro, tiene le redini dello spettacolo senza esitazioni. Ottima l’interpretazione dei giovani attori Carlo Tognon, Giacomo Braghin e Luigi Nalin che hanno personificato rispettivamente Marco Polo, Rustichello e il Dottore: simpatici, dinamici e preparati hanno saputo dare un tocco di freschezza allo spettacolo. I solisti adulti hanno poi saputo bilanciare ottimamente la prestazione dei più piccoli: restando nel confine tra canto moderno e canto lirico hanno ben interpretato i loro personaggi, anche in questo caso senza mai appesantire l’esibizione. A sigillare il grande successo dello spettacolo è stata senz’altro la regia, firmata dalla giovane e talentuosa Sofia Lavinia Amisich. Scelte molto essenziali e adatte ai giovani hanno reso la scena leggera e l’azione molto scorrevole. Di notevole eleganza l’ampio uso dei tessuti per evocare gli elementi naturali all’interno della scatola nera del palcoscenico, dentro la quale tutta l’azione si svolge. La decisione di utilizzare le luci di ribalta ha poi contribuito a sottolineare una scelta di regia basata sull’ evocazione e sulla suggestione. Estremamente interessante la posizione scelta per il coro: sul palcoscenico, totalmente protagonista dell’intera vicenda.
Amisich ha inoltre coordinato e diretto i movimenti scenici degli ottanta ragazzi della scuola media coinvolti nella realizzazione della produzione. Anche in questo caso grazie a scelte giovani e molto dinamiche l’effetto è stato di grande freschezza, adatto a uno spettacolo pensato per i giovani e da questi realizzato.
Una menzione, infine, è doverosa per la location. Il Teatro Comunale di Adria, storica struttura teatrale la cui costruzione risale al 1934 e restaurata e in anni recenti, ha ospitato la Cantata con la discrezione e la maestosità dei grandi teatri di tradizione. Il bagno di folla al termine dello spettacolo è stato il segnale più chiaro dell’eccezionale riuscita della rappresentazione. Il Teatro, occupato in ogni sua poltroncina, si è donato agli artisti con minuti e minuti di applausi.
LA REDAZIONE