NOVARA: un secolo di tango – omaggio ad Astor Piazzolla
In occasione della ricorrenza dei cento anni dalla nascita del compositore Astor Piazzolla, il Teatro Coccia di Novara sceglie di commemorare il grande artista con una raffinata rappresentazione delle Cuatro Estaciones Portenas nella versione per trio di José Bragato seguiti da quella di Oblivion.
Fortemente contrastato sino a subire un lungo boicottaggio in patria, Piazzolla riesce finalmente ad affermarsi a livello mondiale soltanto negli anni ’60 dello scorso secolo.
Colpevole secondo i puristi del genere di aver “assassinato il tango”, insiste per la sua strada nel comporre convinto che il tango non sia solo una semplice musica da ballare ma che si presti bene anche al solo ascolto. Piazzolla trova nella commistione con il jazz la via per un nuovo genere musicale, il nuevo tango, che presto diverrà anche un nuovo ballo. Così è che l’antico tango, risalente agli anni ’80 del XIX° secolo, si divincola dalle rigide regole che imponevano i canonici passi di danza. Il gioco di ruoli uomo-donna, anche se stilisticamente saldamente legato ad una tradizione consolidata, prende vita grazie ad una musica che offre libertà di espressione e di improvvisazione. Una libertà che la coreografia di Giuliano de Luca sa ben cogliere e sfruttare con il racconto di due anime che vivono l’avventura di un incontro primaverile nato al buio, in chat. Una passione crescente che tocca l’apice della conquista amorosa per poi perdersi nella tormenta invernale che raffredda il rapporto in un percorso di presa di coscienza e dolore crescente che culmina nel definitivo distacco.
Roberto Recchia opta nella regia televisiva di Oblivion per un’inquadratura non convenzionale dei soli piedi che danzano. Non male, anche se ci sarebbe in qualche modo piaciuto poter apprezzare il resto delle figure e le espressioni del corpo.
La grande musica torna dunque al Coccia con una scelta di tutto rispetto che partendo da uno dei massimi talenti del XX° secolo, passando per gli interpreti che si sono distinti per la perfetta intonazione e l’ottimo fraseggio Riccardo Bisatti al pianoforte, Anna Molinari al violino e Lucia Molinari al violoncello, arriva ad emozionare con le convincenti e ottime figure dei ballerini in pista Alice Colombo e Rocco Ascia nelle Cuatro Estaciones Portenas oltre a Loredana Benazzi e Marco Lombardini in Oblivion.
E se assassinio ci fu mai stato, è d’uopo premurarsi di dare il benvenuto a tali crimini e a tanti altri talentuosi criminali.
Roberto Cucchi