AIDA -Teatro Comunale di Sassari- Prima Venerdì 27 novembre – ore 20,30 Domenica 29 novembre – ore 16,30
Giuseppe Verdi
Aida
Opera in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni Edizione Casa Ricordi – Milano Revisione a cura di Mario Parenti
Direttore dell’orchestra: Sergio Alapont
Regia e scene: Franco Zeffirelli (Ripresa da Stefano Trespidi)
Personaggi e Interpreti:
- Il Re: Victor Garcia Sierra
- Amneris: Silvia Beltrami
- Aida: Cellia Costea
- Radames: Dario Di Vietri
- Ramfis: Abramo Rosalen
- Amonasro: Ivan Inverardi
- Un Messaggero: Néstor Losán
- Sacerdotessa: Sara Rossini
BALLERINI: Melania Chionna, Josè Perez, Simona Fioravanti, Gabriela Pinna, Luisa Cherchi, Francesca Cubeddu
- Disegno luci: Lorenzo Caproli
- Coreografo: Claudio Ronda
Orchestra dell’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”
Coro dell’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”
Maestro del Coro: Antonio Costa
Un’Aida piccola nelle dimensioni ma monumentale nei sentimenti. Così Franco Zeffirelli l’aveva pensata per il teatro di Busseto, nel 2001, e così la riproporrà l’Ente Concerti Marialisa de Carolis nel quarto appuntamento della Stagione lirica 2015 di Sassari (venerdì alle 20,30, domenica in replica alle 16,30). Una delle opere più famose di Giuseppe Verdi, rappresentata per la prima volta al Cairo il 24 dicembre 1871, torna a Sassari dopo 37 anni di assenza. Alle oltre venti piazze toccate in quindici anni dall’Aida “mignon” si aggiunge dunque il Teatro Comunale, dove ieri è stata presentata nella consueta Tavola rotonda. Marco Spada ha illustrato origini e curiosità di un’opera intensa, a partire proprio dal suo allestimento: volutamente “antico”, del tutto aderente alle origini, che rispecchia in toto la scrittura verdiana. Come ha spiegato Stefano Trespidi, che a Sassari riprende la regia di Franco Zeffirelli, è questa un’Aida dei conflitti: d’amore e potere, di sentimento e ragion di Stato, di vita e di morte, nel pieno filone verdiano delle opere tragiche. Il cuore della poetica verdiana di Aida è racchiuso nella scena più famosa dell’intera opera, la marcia trionfale, che per Busseto Zeffirelli risolse genialmente lasciando immaginare l’imponente sfilata anziché rappresentarla: è qui che agli occhi degli spettatori si presenta chiaramente il contrasto tra il giubilo degli egiziani che accolgono l’eroe Radamès tornato vincitore e la disperazione di Aida, dilaniata nella sconfitta del suo popolo, quello etiope, e del suo cuore, impotente davanti al trionfo della rivale Amneris, figlia del Re. Una partitura, quella composta da Verdi, che è un tesoro dalla prima all’ultima battuta, come ha spiegato il direttore d’orchestra Sergio Alapont, spagnolo ma ormai di casa a Sassari, dove ha diretto Il Barbiere di Siviglia, Norma e Romèo et Juliette e debuttante in Aida. Un tesoro che sembra davvero venire da lontano, autenticamente egiziano – sebbene Verdi in Egitto non abbia mai messo piede – impregnato delle atmosfere esotiche che il genio di Roncole seppe ricreare, con l’introduzione delle trombe egizie e le sfumature musicali più adatte per tutti e sette i quadri rappresentati nei quattro atti. Dal contrastato amore di Aida al severo rigore dei sacerdoti, dalla regale possanza di Amneris al misticismo delle sacerdotesse, fino alle placide onde del Nilo evocate all’inizio del terzo atto: tutto in Verdi si incastra in un mosaico perfetto, in cui non solo la musica ma gli stessi caratteri dei personaggi sono inquadrati con precisione shakespeariana.
Ma, come ha ricordato Marco Spada, è la stessa genesi di Aida a ricordare un’avvincente trama teatrale: dal rifiuto di Verdi a comporre musica su commissione per l’apertura del Canale di Suez, fino all’innamoramento per il soggetto di Aida, di Auguste Mariette, che poi seppe tradurre in una straordinaria partitura. Un vero intrigo internazionale di arte e politica, sullo sfondo della guerra franco-prussiana, che dall’Egitto arrivò in Spagna passando per Sant’Agata, nella residenza dove Verdi componeva, fino al trionfo del Cairo alla vigilia di Natale del 1871.
Quasi un secolo e mezzo dopo, Aida torna a Sassari con un cast che è un sapiente mix tra giovani ed esperti: da Victor Garcia Sierra (Il Re) a Silvia Beltrami (Amneris), da Cellia Costea (Aida) a Dario Di Vietri (Radamès), da Abramo Rosalen (Ramfis) a Ivan Inverardi (Amonasro), Néstor Losàn (Messaggero) e Sara Rossini (Sacerdotessa). Il disegno luci è affidato a Lorenzo Caproli, mentre le coreografie a Claudio Ronda. I protagonisti del “ballabile” nella marcia trionfale saranno Josè Perez, a Sassari anche nello Schiaccianoci due settimane fa, e Melania Chionna.