BAGNOREGIO: Stabat Mater – Giochino Rossini, 15 luglio 2018
Il 15 luglio 2018 nella Cattedrale dei Santi Nicola Donato e Bonaventura di Bagnoregio si sono conclusi i festeggiamenti degli ottocento anni dalla nascita di S.Bonaventura con l’esecuzione dello Stabat Mater di Gioacchino Rossini, uno dei principali teologi della fede cristiana.
Con questa ulteriore iniziativa si prosegue nell’ambito di Civit’arte. il progetto Civita Sacra è indirizzato ad unire i collettivi musicali del territorio nella esibizione della musica classica appartenete al patrimonio dell’umanità. Con il Requiem di W.A.Mozart svoltosi nel sagrato della chiesa di S. Donato di Civita di Bagnoregio il 25 giugno 2017 si è registrata la presenza di un pubblico superiore a 1500 persone, un dato che per ragioni di sicurezza e accessibilità a Civita (conosciuta come “la città che muore”) ha costretto gli organizzatori a spostare l’evento nella Cattedrale.
Molto bene Consuelo Gilardoni, soprano lirico dalla bellissima voce, solidità tecnica e facilità negli acuti. Ha dimostrato duttilità e perfetto adattamento alle richieste della partitura rossiniana mantenendo costantemente una perfetta intonazione, anche nel famoso quanto corpus (pietra di paragone per la valutazione delle vere capacità belcantistiche) eseguito a cappella e quasi sempre in piano.
Ottimo il mezzosoprano Irina Dolzhenko dalla voce davvero grandiosa, vellutata e pastosa, la cui potenza ha inondato con la forza di un fiume in piena la cattedrale facendo risuonare anche i muri. Notevole potenza dunque, ma anche dotata di ottimo controllo che le ha permesso di calibrare sapientemente durante l’assieme imprimendo alla parte un’aura di assoluta raffinatezza.
Il tenore Alessandro Camilli ha affrontato la parte con voce morbida e squillante, messe di voce e bellissimi piani esibendosi in una prova esemplare da tenore di altri tempi che ha lasciato lo spettatore in assoluto silenzio e con il fiato sospeso,
Molto bene, per finire, anche il bass-baritono Ferruccio Finetti che ha sostenuto egregiamente il ruolo con voce autentica, tale da ricordare il famoso Boris Critoff, fino a raggiungere un momento molto toccante durante l’esecuzione a cappella insieme con il coro “eia mater”. Bene anche nell’aria.
Ma la vera sorpresa ci arriva dal Coro, o per meglio dire dall’unione dei tre cori amatoriali, ognuno preparato dal proprio maestro ed uniti in unico collettivo musicale in questa particolare occasione, dove sarebbero potuti passare per professionisti per tenuta dell’intonazione e per la qualità del suono. Nell’ “eia mater” si è potuta apprezzare la flessibilità nelle variazioni dei tempi e del suono fondendosi in un unico corpo. Lodevoli nel “potente amen” dove si sono sfiorate le monumentali fughe di J.S.Bach. In definitiva un’esecuzione che non ha in sé nulla da invidiare a quelle dei collettivi delle grandi istituzioni italiane.
L’Orchestra Nuova Europa, al debutto nell’esecuzione dello Stabat Mater e nonostante un’unica prova, ha dimostrato di saper rispondere, talvolta con grande classe, alle richieste della direzione del Maestro Alexey Nikonov che ha trovato la perfetta quadratura entrando in sintonia con lo stile dello Stabat Mater rossiniano. Molto bene anche il rapporto con i solisti ben accompagnati e seguiti nei rubati come nei rallentando e negli accelerando.
Notevole successo di pubblico intrattenutosi ad oltranza con applausi durati più di venti minuti di cui ben 15 in standing ovation.
Per finire, si è poi eseguito l’Inno in commemorazione di San Bonaventura al quale hanno partecipato tutti i presenti e si è poi concluso con la posa della reliquia sacra nella cripta. Un evento carico di emozioni e denso di significato.
la redazione