MODENA: Notte per me luminosa 2-4 dicembre 2016
STAGIONE LIRICA: IN PRIMA ASSOLUTA LA NUOVA OPERA DI MARCO BETTA DEDICATA AI 500 ANNI DELL’ORLANDO FURIOSO
Venerdì 2 dicembre 2016 – ore 20.00
Domenica 4 dicembre 2016 – ore 15.30
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Musica di Marco Betta (1964) / Soggetto e testo di Dario Oliveri
La nuova opera di Marco Betta, commissionata dal Teatro Comunale di Modena, è dedicata ai 500 anni dell’Orlando Furioso. Ludovico Ariosto, in punto di morte, mescola al racconto e ai ricordi personali la visione onirica dei suoi personaggi. L’opera, con parti recitate e cantante, metabolizza le tante influenze della tradizione lirica italiana, dal madrigale in poi, e attinge dalla letteratura di Calvino, Luis Borges, Erasmo da Rotterdamm e Manuel de Cervantes.
Va in scena venerdì 2 dicembre 2016 alle ore 20 e domenica 4 dicembre alle 15.30 in prima rappresentazione assoluta al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” Notte per me luminosa, nuova opera composta da Marco Betta su soggetto e testo di Dario Oliveri commissionata dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena in occasione dei 500 anni della prima edizione dell’Orlando Furioso. Lo spettacolo, diretto da Alessandro d’Agostini su regia di Italo Nunziata, scene e costumi Mariangela Mazzeo e Luci di Andrea Ricci, è coprodotto dal Teatro dell’Opera Giocosa di Savona e dalla Fondazione Teatri di Piacenza. Personaggi e interpreti saranno Tony Contartese, nella parte recitante di Ludovico Ariosto, e i cantanti Francesca Tassinari, Francesca Sartorato ed Ernesto Petti.
Marco Betta, che in Italia ha ricevuto inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI e l’Orchestra Regionale della Toscana, ha collaborato con Andrea Camilleri a un ciclo operistico del quale Il Fantasma nella Cabina si è visto a Modena nel 2002. La sua musica, che si è sempre nutrita della memoria storica di antiche culture mediterranee, fondendo tradizione classica e modernità, si unisce in questa occasione alla narrazione poetica che Dario Oliveri ha immaginato attorno agli ultimi istanti della vita dell’Ariosto e alla rievocazione fantastica dei personaggi del più noto poema cavalleresco. “Una notte di prima estate del 1533. La casa di Ludovico Ariosto a Ferrara, in contrada Mirasole. Una stanza con un grande letto, una scrivania ingombra di carte, le pareti ricoperte di scaffali e di libri”: questo l’incipit dell’opera che, spiega Oliveri, “è non soltanto uno spettacolo teatrale – o un lungo madrigale a più voci – sulla morte di Ludovico Ariosto, ma anche un’opera sul mistero della creazione artistica e sul potere della letteratura; un’opera che si alimenta di altre opere, soprattutto musicali e poetiche”.
Marco Betta ha composto opere per il teatro musicale, per il cinema, il teatro di prosa, e lavori di musica sinfonica e da camera. Le sue composizioni sono pubblicate da Ricordi e da Casa Musicale Sonzogno. Grazie ad Eliodoro Sollima intraprende gli studi di composizione, e, sotto la sua guida, si diploma al Conservatorio di Palermo. Successivamente frequenta i corsi di perfezionamento tenuti a Firenze da Armando Gentilucci ed a Città Di Castello da Salvatore Sciarrino. Dal 1994 fino al 2002 ha ricoperto l’incarico di Direttore Artistico del Teatro Massimo di Palermo. Insegna Composizione al Conservatorio di Palermo e Teoria della colonna sonora alla Luiss Creative Business Center a Roma. Come compositore esordisce nel 1982 al Festival Spazio Musica di Cagliari. Tra i suoi ultimi lavori le opere Sette storie per lasciare il mondo (Catania Teatro Bellini, 2006) e Il quadro nero (Palermo Teatro Massimo 2015) opere per musiche e film con Roberto Andò, Natura viva su testo di Ruggero Cappuccio (Firenze, Maggio Musicale 2010) e le musiche per i film Viaggio segreto e Viva la libertà (2013) di Roberto Andò, Maria Montessori (Canale5) e Le cose che restano (2010) di Gianluca Tavarelli (RAI Uno).
Dario Oliveri è dal 1996 direttore artistico dell’Associazione Siciliana Amici della Musica. Fra il 1996 e il 2001 ha collaborato, come responsabile dei progetti musicali, con la direzione artistica del Festival di Palermo sul Novecento. Docente di storia della musica e teatro musicale per l’infanzia presso l’Università di Palermo, ha pubblicato scritti a cura del Festival delle Orestiadi di Gibellina, del Festival di Palermo sul Novecento, della Fondazione Teatro Massimo, del Teatro de la Maestranza di Siviglia, del Teatro Massimo Bellini di Catania, del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Comunale di Bologna, del Festival del Maggio Musicale Fiorentino e del Festival della Valle D’Itria. Nel 2002 ha curato per ERI/Novecento il volume Carte da Suono (1981-2001), che riunisce gli scritti teorici di Salvatore Sciarrino. Fra i suoi volumi si ricordano inoltre L’altro Novecento. Il minimalismo nella musica del nostro tempo (2005), Hitler regala una città agli ebrei. Musica e cultura nel ghetto di Theresienstadt (2008); Sentieri interrotti. Musicisti europei nel crepuscolo dell’Occidente (2012). Nel 2014 ha scritto il saggio “Bach fra le stelle”, pubblicato come postfazione nel volume di Ramin Bahrami Il suono dell’Occidente. Le opere musicali che hanno fatto la nostra civiltà (Mondadori). Come autore di teatro musicale ha collaborato con Marco Betta, Carlo Boccadoro, Lorenzo Ferrero, Giovanni Sollima e Marco Tutino. I suoi testi per il teatro musicale sono stati pubblicati dalla Casa Musicale Sonzogno e dalla BMG-Ricordi di Milano.