“Orphée aux Enfers”: il Luglio Musicale Trapanese celebra nel migliore dei modi J. Offenbach.  Successo pieno!

“Orphée aux Enfers”: il Luglio Musicale Trapanese celebra nel migliore dei modi J. Offenbach. Successo pieno!

  • 08/08/2019

TRAPANI – CHIOSTRO DI SAN DOMENICO

ORPHÉE AUX ENFERS

Opéra-féerie in due atti e dodici quadri su libretto di Hector Crémieux e Ludovic Halévy

Musica di JACQUES OFFENBACH

ANDREA CERTA | Direttore
NATALE DE CAROLIS | Regia

Personaggi e Interpreti:

L’Opinion publique | MARTA BIONDO
Eurydice | FEDERICA SARDELLA
Orphée| DIDIER PIERI
Aristée-Pluton | MARCELLO NARDIS
Vénus | LAURA DELOGU
Cupidon | LARA ROTILI
Mars | LUCA VIANELLO
Jupiter | PAOLO INGRASCIOTTA
Diane | MIRIAM CARSANA
Minerva | I CHIARA CABRAS
Junon | TIBERIA MONICA NAGHI
Mercure | ROBERTO DE GENNARO CRESCENTI
John Styx | GIANLUCA MORO

PATRIZIA LO SCIUTO | Coreografia
MADDALENA MORETTI e GIORGIA RUZZANTE | Scene
SIMONE MARTINI | Costumi
NEVIO CAVINA | Luci
ROSANGELA GIURGOLA | Assistente alla regia

ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DEL LUGLIO MUSICALE TRAPANESE

Maestro del Coro | FABIO MODICA
Nuovo allestimento del Luglio Musicale Trapanese

 

 

di Antonio Cesare Smaldone


La Settantunesima edizione dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, sotto la presidenza del Sindaco Giacomo Tranchida e per la Direzione Artistica di Giovanni De Santis,  nel corso di queste settimane ha posto e continuerà a porre in essere,  un programma di tutto rispetto che, in linea col percorso di crescita e affermazione gestionale e artistica, trova il plauso delle amministrazioni centrali che, facendo tesoro dei riscontri di pubblico e critica, non possono fare a meno, come noi del resto, di compiacersi rispetto a risultati tanto rilevanti. Il tutto con grande forza di volontà, unitamente ad un chiaro messaggio che esprime la ferma convinzione di proseguire sulla strada della diffusione internazionale del prodotto culturale proposto dall’Ente.  In quest’ottica abbiamo voluto prendere parte alla Prima Rappresentazione di “Orphée aux Enfers” di H. Crémieux e L. Halévy per le musiche di J. Offenbach il 28 luglio u.s.

Possiamo dire, sin dalla premessa, che a Trapani hanno saputo rendere omaggio a Jaques Offenbach (di cui ricorre il bicentenario della nascita) nel migliore dei modi.

Il Nuovo Allestimento, realizzato presso il Chiostro di San Domenico, ha messo in valore il Chiostro stesso e fornito una lettura drammaturgica coerente e rivelatrice. Infatti, la più che convincente Regia di Natale De Carolis (Ass. alla Regia: Rosangela Giurgola) punta su una scena fissa volta a rappresentare un ideale museo dalle cui teche, passo dopo passo, personaggi e costrutto drammaturgico vanno, via via, a dipanarsi per mostrare al pubblico le singole peculiarità e, altrettanto, le reciproche funzioni ai fini del discernimento scenico. Non di meno si segnala come la caratterizzazione dei personaggi e i movimenti siano stati sempre rispettosi degli artisti, cosa sempre più rara. Estremamente apprezzabile e godibile il lavoro di De Carolis anche per un altro motivo, di non secondaria importanza, che fa capo alla volontà di tirar fuori dalle teche e dalla stasi espositiva quei musicisti, quelle opere e quei luoghi che, diversamente rischierebbero l’oblio. La perfetta corrispondenza tra ideali del Festival e Idea della Regia ha trovato il convinto plauso di tutti, lasciando il desiderio di poter godere ancora dello spettacolo. Sicuramente in questo hanno merito le belle e curate Scene di Maddalena Moretti e Giorgia Ruzzante che, abitate dai Costumi viventi di Simone Martini, si sono avvalse delle efficacissime luci di Nevio Cavina. Azzeccatissime, presenti e mai di troppo le Coreografie di Patrizia Lo Sciuto che hanno messo in luce i giovani talenti del Corpo di Ballo del Luglio Musicale Trapanese. Non certo secondaria la parte musicale affidata all’Orchestra e Coro del Luglio Musicale Trapanese; alla loro guida Andrea Certa, impegnato a condurre un’operazione che, vista la location e la particolarità della Partitura, avrebbe potuto creare delle difficoltà. Nessuna difficoltà, anzi… La Direzione Musicale di Certa rivela una profonda comprensione del linguaggio musicale e il trasferimento di ogni passo in maniera puntale e raffinata, testimonianza di un lavoro attento e certosino che ha reso giustizia e accresciuto di senso questa pagina della Letteratura operistica. L’Opinion publique di Marta Biondo rispecchia le controversie cui siamo abituati oggigiorno e, pertanto, si apprezza simpaticamente l’ironico carattere; Eurydice è Federica Sardella che pone in essere un’interpretazione convincente e attorialmente notevole, una bellissima musicalità e una potenzialità vocale da tenere d’occhio; l’ Orphée di Didier Pieri conferma quanto già ascoltato nella sempre più rapida positiva crescita del giovane tenore: eleganza, consapevolezza e proiezione sono le parole chiave che racchiudono ciò che è possibile rilevare sia vocalmente che artisticamente, Bravo!; altra punta di diamante il l’Aristée-Pluton di Marcello Nardis: il tenore, raffinatissimo conoscitore di Musica, Teatro e dei rispettivi codici, tiene la scena dal principio alla fine primeggiando in maniera completa… musicalmente ineccepibile, scenicamente sensazionale; Vénus ha qui le fattezze di Laura Delogu che ben corrisponde alla dea sia scenicamente che riguardo alla richiesta interpretativa della parte;  venendo a Cupidon troviamo ancora un’altra prova superlativa: il mezzosoprano Lara Rotili è tutt’uno col personaggio e con la scena, puntualissima nel restituire al pubblico sia il canto che la sua funzione rivelatrice…  plauso pieno e convinto; il Mars di Luca Vianello ben risponde a quanto richiesto dal personaggio e dalla partitura, offrendo un bel contributo alla resa omogenea del lavoro; Jupiter è Paolo Ingrasciotta che con questa performance aggiunge altro merito a quelli già rilevati in altre occasioni… disegna un padre degli Dei fornito dell’arguzia scenica e della possenza vocale che necessitano, il tutto senza sforzo e con una tenuta leonina del palcoscenico e ciò non è affatto scontato; La Diane di Miriam Carsana è deliziosa, giustamente “fru-fru” quanto basta… i suo interventi sono caratterizzati da una leggerezza esecutiva e d’azione che corrisponde ad una consapevolezza ferma e precisa; Chiara Cabras offre una Minerva giusta e adatta; Junon di Tiberia Monica Naghi è presente a sé stessa e alla drammaturgia in tutti i passaggi e, sia vocalmente che scenicamente, offre una lettura sicura e apprezzabile confortata da un ottimo riscontro; Roberto De Gennaro Crescenti è un giovane Mercure di cui si apprezza l’ottimo senso del palcoscenico e della risoluzione drammaturgica in associazione ad una giovinezza artistica che confidiamo possa realizzarsi al meglio; Gianluca Moro è un altrettanto giovane John Styx e, oltre alla compiutezza scenica, mostra già una certa consapevolezza artistica in senso generale che regala più momenti di adeguata intensità.

L’ovazione finale del pubblico è per gli Artisti in Scena e per Jaques Offenbach che, come detto in premessa, ha trovato al Luglio Musicale Trapanese un luogo perfetto per essere adeguatamente celebrato.

Bellissima serata, da ripetere!

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