PISA: L’italiana in Algeri – Teatro Verdi 10, 11 marzo 2018
sabato 10 marzo 2018 ore 20.30 e domenica 11 marzo 2018 ore 15.30
(giovedì 8 marzo ore 16.00 promozionale scuole)
L’ITALIANA IN ALGERI
dramma giocoso in due atti di Angelo Anelli | musica di Gioachino Rossini
Edizione critica della partitura edita dalla Fondazione Rossini di Pesaro in collaborazione con Casa Ricordi Milano a cura di Azio Corghi
direttore Francesco Pasqualetti
regia Stefano Vizioli
Personaggi e Interpreti:
- Mustafa Alessandro Abis
- Elvira Giulia Della Peruta
- Zulma Caterina Poggini
- Haly Alex Martini
- Lindoro Diego Godoy
- Isabella Antonella Colaianni
- Taddeo Nicola Ziccardi
scene e costumi Ugo Nespolo
scenografo assistente Emanuele Sinisi
aiuto regista e coreografo Pierluigi Vanelli
luci Michele Della Mea
Orchestra Arché
Maestro al fortepiano Riccardo Mascia
Coro Ars Lyrica
Maestro del coro Marco Bargagna
Nuovo allestimento Teatro di Pisa e Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste
Coproduzione Teatro di Pisa e Teatro Sociale di Rovigo
Prossime ormai all’esaurito le due recite dell’attesissima L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini, firmata dal grande artista Ugo Nespolo e da Stefano Vizioli e diretta da Francesco Pasqualetti, in scena al Teatro Verdi di Pisa il 10 e l’11 marzo, dopo la promozionale scuole dell’8. Un nuovo allestimento del Teatro di Pisa e del Teatro Verdi di Trieste, una nuova coproduzione Teatro di Pisa e Teatro Sociale di Rovigo.
«Smussare, levigare, semplificare, ovvero, mettere a nudo il meccanismo di quella stendhaliana “follia organizzata e completa” che fa dell’Italiana in Algeri uno dei capolavori assoluti dell’opera comica (non solo) rossiniana. Tagliare più che aggiungere, arrivare al cuore delle situazioni. Perché nella perfetta struttura architettonica di quest’opera si chiude tutto un capitolo storico e culturale che Rossini riassume prima di avviarsi a nuove forme di partecipazione intellettiva». Così Stefano Vizioli sull’opera con la quale il Teatro di Pisa chiude la propria Stagione Lirica 2017/18, partecipando nel contempo alle celebrazioni del 150° della morte di Rossini che, in Italia e non solo, percorrono tutto il 2018; una ricorrenza importante cui il cartellone pisano guarderà anche in autunno, con la nuova Stagione.
Annota ancora Vizioli, a proposito di questa sua nuova collaborazione con Ugo Nespolo: «Con Ugo ci unisce un’amicizia pluriventennale ed insieme abbiamo firmato già tre allestimenti in giro per il mondo: la partitura di “Italiana” si attaglia perfettamente al segno colorato, provocatorio ma anche dolcemente infantile del pop artist piemontese».
È un vero e proprio caposaldo della produzione rossiniana, L’Italiana in Algeri. Si suole, infatti, far risalire l’aureo momento dell’esplosione di Rossini nei teatri italiani, la sua precoce conquista d’un successo destinato a non venir mai meno, all’anno 1813, quando il ventunenne compositore sbancò i teatri veneziani con due capolavori, l’uno serio dato alla Fenice il 6 febbraio, Tancredi, e l’altro buffo dato al San Benedetto il 22 maggio, L’italiana in Algeri appunto.
Opera dall’acuminata e coloratissima veste sonora, ispirata a un fatto di cronaca (la vicenda di una signora milanese, Antonietta Frappolli, rapita dai corsari nel 1805, portata nell’harem del Bey di Algeri e poi tornata in Italia), L’Italiana in Algeri fu qualcosa di veramente inusitato per il costume musicale dell’epoca: per le vertigini d’una coloratura vocale che proprio qui approdavano all’opera buffa senza visibili differenze rispetto alla scrittura dell’opera seria (fino ad allora luogo deputato dell’esibizione belcantistica), per le innovazioni determinanti della drammaturgia, per le straordinarie finezze orchestrali.
Per la storia locale: L’Italiana in Algeri trionfò a Pisa, al Teatro dei Costanti (il futuro Teatro Rossi), il 16 novembre del 1814, a poco più di un anno quindi dalla prima veneziana. Era la prima volta che a Pisa veniva rappresentata un’opera rossiniana e il successo fu tale che da allora per diversi anni Rossini fece la parte del leone nel cartellone cittadino, sia con le opere buffe che con le opere serie. L’Italiana in Algeri tornò sulle scene del Costanti nel 1815, nel 1816, nel 1820, nel 1821 e nel 1828 (en passant, tre anni dopo il vero Bey d’Algeri con il suo seguito sarà ospite del gran ballo dato dalla nobiltà cittadina in onore dei Granduchi di Toscana), per poi cadere nell’oblio. Bisognerà attendere più di un secolo e mezzo per rigoderla, per la prima volta al Teatro Verdi, nell’ottobre del 1983, e poi passeranno altri ventiquattro anni per poterla apprezzare ancora di nuovo, sempre al Teatro Verdi, nell’ottobre 2007.
Questa nuova coproduzione sarà anche in scena a Rovigo, al Teatro Sociale, sabato 24 e domenica 25 marzo.
L’allestimento sarà in scena a Trieste, al Teatro Verdi (con altro cast, direzione, orchestra, cfr http://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/litaliana-in-algeri) il 25, 26,27, 29, 31 maggio e 3 giugno.
Per maggiori informazioni tel 050 941 111 www.teatrodipisa.pi.it
Ugo Nespolo
Pittore, scultore, artista grafico, scenografo, autore importante e noto, Ugo Nespolo è anche cineasta, creatore di spot, sigle e animazioni. Sono suoi i 4 pannelli murali dal titolo “Storia di oggi” realizzati a Pisa per la la nuova sede del Centro per le Arti, accanto allo Spazio Espositivo di San Michele degli Scalzi (Centro espositivo SMS).
La presenza di Ugo Nespolo a Pisa per L’Italiana in Algeri è così anche l’occasione per presentare i suoi film sperimentali, spericolato e divertito intreccio di ricerche visive e sonore: mercoledì 7 marzo al Cineclub Arsenale. La mattina di giovedi 8 marzo Ugo Nespolo incontra gli studenti al Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Ateneo pisano (ore 12, aula G1, Via Trieste 40).