Cabudanne de Sos Poetas – A Voce Alta / Seneghe 1-4 settembre 2016
Nel Montiferru quattro giornate nel segno della poesia con Mariangela Gualtieri e Patrizia Valduga, l’artista curda Bejan Matur, Franco Nasi, Paolo Nori e John Vignola e i musicisti Francesco Piu, Bobo Rondelli, Bàrrakha Epos, Ernst Reijseger e il Cuncordu e Tenore de Orosei
Scritture in versi, favole nere e canzoni d’autore per il Cabudanne de Sos Poetas / Settembre dei Poeti a Seneghe, in Sardegna: dal 1 al 4 settembre nel paese del Montiferru riecheggeranno moderne rime e racconti di mezzanotte, tra dialoghi con gli artisti, recitals e concerti per l’atteso appuntamento con la kermesse organizzata dall’associazione Perda Sonadora. “A voce alta” – tema e titolo della XII edizione, con la direzione artistica di Roberto Magnani ( attore del Teatro delle Albe e infaticabile animatore culturale, che con il progetto della non-scuola ha coinvolto i giovanissimi in una straordinaria avventura fra teatro e poesia) mette l’accento sul fascino delle parole – dette, recitate e cantate – e sulla potenza icastica e evocativa della poesia.
L’arte di descrivere e (re)inventare mondi dando forma concreta e sonora ai pensieri, e alle emozioni, che affiorano nella musica dei versi, nel gioco delle allitterazioni e delle metafore, abita tra gli scenari incantati del paese, tra la Prentza de Murone e la Pratza de sos Ballos, il Giardino de su Lare e Putzu Arru, nei bar – Su Recreu e Manunza – e sul sagrato della Chiesa di Santa Maria. «“A voce alta” – spiega Magnani – vuole indicare la forza della poesia letta in pubblico quando riesce a creare quel momento colmo di grazia e silenzio, quando le orecchie si drizzano e la mente si abbandona alla musica delle parole, quando il tempo sembra fermarsi e le parole fissate sulla carta si infiammano nella voce del poeta, messaggero di forze divine antiche e misteriose.»
Tra i protagonisti la poetessa Mariangela Gualtieri, fondatrice del Teatro Valdoca insieme a Cesare Ronconi, autrice e raffinata interprete di testi immaginifici, da “Antenata” a “Fuoco Centrale”, fino a “Bestia di gioia”, indagatrice dei misteri dell’essere e della natura dell’amore (in duo con il pianista e compositore Stefano Battaglia in “Porpora. Rito sonoro per cielo e terra”), e Patrizia Valduga, poetessa e traduttrice, artefice di rime folgorante sensualità e satira crudele, dai “Medicamenta” a “Corsia degli incurabili” alle spregiudicate “Quartine”, ai teatrali “Donna di dolori” e “Manfred”. Focus sulla poesia curda contemporanea con Bejan Matur, una delle voci più interessanti e originali del Medio Oriente, le cui opere dal fortunato esordio con “Rüzgâr Dolu Konaklar” (Winds Howl Through the Mansions) a “Kader Denizi” (Sea of Fate) son state tradotte in 24 lingue, dall’inglese al persiano: attenta e sensibile testimone della tragedia del suo popolo, la poetessa e scrittrice che in “Guardare dietro la montagna” propone un’inedita immagine del PKK attraverso le storie di chi ha scelto di “salire in montagna”, dialogherà con Lea Nocera nell’incontro intitolato “Figli cresciuti dalla luna” – come una delle sue raccolte, “Ayın Büyüttüğü Oğullar” (Sons Reared by the Moon).
Nel fitto carnet di appuntamenti – a partire da giovedì 1 settembre – del Cabudanne spazio alla dimensione onirica – ai confini tra fiaba e sogno – di “Acquabuia” della poetessa Francesca Matteoni e alle favole crudeli narrate dall’attrice Licia Lanera, alle canzoni di Bobo Rondelli, al blues di Francesco Piu, alla prima di “A rapporto”, concerto-racconto ispirato ai libri di Emilio Lussu dell’ensemble Bàrrakha Epos nato dall’incontro tra Umberto Fiori, cantante e autore degli Stormy Six e l’eclettico bassista e compositore Pino Martini. Intriganti alchimie sonore con il concerto del violoncellista olandese Ernst Reijseger con il Cuncordu e Tenore de Orosei, mentre il tradizionale appuntamento del Racconto della Buonanotte vedrà alternarsi le suggestioni elettroniche del duo Antiphone (alias Andrea Biagioli alle tastiere, synth, campionatori e laptop e Massimo Giangrande alla chitarra e al basso, voce ed effetti), John Vignola in “Cantare la voce” e Simone Marzocchi con la performance Sibode DJ.
L’incipit è affidato ai giovanissimi, con la mise en scène di “Don Giovanni Maladittu” dal capolavoro di Molière, a cura di Domenico Cubeddu e Mariano Mastinu, poi l’installazione sonora “Orecchie Dritte”, cui seguirà la proiezione del film “Eresia della Felicità” di Alessandro Penta, che documenta il progetto della non-scuola del Teatro delle Albe dedicato a Vladimir Majakovskij, in uno straordinario laboratorio a cielo aperto. La tradizione degli agoni poetici dell’Isola rivive nel canto a “sa Repentina” di Efisio Caddeo e Remo Orrù, accompagnati alla fisarmonica da Mario Feurra, e la prima serata del festival nel segno della poesia si chiuderà sulle note graffianti di Francesco Piu con Giovanni Gaias alle percussioni.
Ritorna a Seneghe Paolo Nori – che apre la seconda giornata del Cabudanne con il “Repertorio dei matti della città di Cagliari” e presenta “La Svizzera”, una sorta di monologo popolato di personaggi surreali, il compositore Antonio Lotta si racconta in una conversazione con il giornalista Giacomo Serreli, mentre il traduttore Franco Nasi è al centro di “Oltre il metronomo. Ritmo, poesia e traduzione”. Dialoghi sulla poesia sarda e il mondo – con Giovanni Piga e Tore Cubeddu, e incursioni oltre Tirreno con Nevio Spadoni, che presenta il volume “D’un sangue più vivo. Poeti romagnoli del ‘900”; e poi lezioni di storia con il “Processo alla grande guerra” in compagnia di Luciano Marrocu, Mario Cubeddu e Salvatore Cubeddu. La presentazione di “Gaudia”, un libro sul poeta Bonaventura Licheri, a cura di Maurizio Virdis, Salvatore Cau e Mario Cubeddu fa da prologo a un incontro sull’editoria con Luca Sossella (Luca Sossella editore), Andrea Amerio (Nottetempo) e Giancarlo Porcu (Il Maestrale).
S’intitola “Un ponte gettato sul mare” la raccolta di poesie scritte dagli ospiti delle case famiglia di Busachi, Samugheo, Santa Giusta e Oristano nell’ambito del laboratorio curato dalle poetesse Azzurra D’Agostino e Francesca Matteoni: il progetto “La casa della poesia” restituisce voce e senso ai sofferenti di disagio mentale, rompendo il muro dell’indifferenza e del silenzio, vincendo l’emarginazione per risvegliare la creatività.
Arte oltre i pregiudizi e le paure, quindi per infrangere le barriere: il potere della parola che guarisce le ferite dell’anima, che indaga e rivela il significato profondo dell’umanità. Tra i cartelli poetici e le video installazioni di Gabriele Lo Piccolo e una stanza sonora in cui riecheggiano le parole de “Il giorno del giudizio” di Salvatore Satta, letto da Toni Servillo, il Cabudanne de Sos Poetas accende i riflettori sul territorio, con le incursioni e le anteprime in una costellazione di paesi e città, e i laboratori in programma nell’arco dell’intero anno, fondendo tradizione e innovazione, i linguaggi della contemporaneità e la civiltà dell’immagine con il sentimento d’appartenenza e il legame con le radici e la memoria.
Per saperne di più: http://www.settembredeipoeti.it/