TORINO: Pagliacci dal 11 gennaio 2017

TORINO: Pagliacci dal 11 gennaio 2017

  • 04/01/2017

Dramma in un prologo e due atti
Libretto di Ruggero Leoncavallo
Musica di Ruggero Leoncavallo

 

Direttore d’orchestra: Nicola Luisotti
Regia: Gabriele Lavia

Personaggi e Interpreti:

  • Nedda: Erika Grimaldi, Davinia Rodriguez (12, 14, 18)
  • Canio: Fabio Sartori, Francesco Anile (12, 14, 18)
  • Tonio: Roberto Frontali, Gabriele Viviani (12, 14, 18)
  • Peppe: Juan José de León
  • Silvio: Andrzej Filończyk

Scene e costumi: Paolo Ventura
Luci: Andrea Anfossi
Assistente alla regia: Anna Maria Bruzzese
Maestro dei cori: Claudio Fenoglio

Orchestra e Coro del Teatro Regio
Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”
Nuovo allestimento

Gabriele Lavia firma la regia del capolavoro di Leoncavallo
L’opera manifesto del Verismo italiano diretta da Nicola Luisotti

Teatro Regio, mercoledì 11 gennaio 2017, ore 20

Mercoledì 11 gennaio 2017, alle ore 20, il Regio mette in scena un nuovo allestimento di Pagliacci, il capolavoro di Ruggero Leoncavallo, a 125 anni dalla prima assoluta. La regia è firmata da Gabriele Lavia, attore e regista tra i più rappresentativi del teatro italiano degli ultimi decenni. Graditissimo il ritorno del maestro Nicola Luisotti sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro, alla sua prima produzione operistica al Regio dopo i successi nella stagione de I Concerti. Si alternano nel ruolo di Nedda, la protagonista dell’opera, Erika Grimaldi e Davinia Rodríguez, Fabio Sartori è Canio.

La nuova regia di Gabriele Lavia sceglie un orientamento che mira al cuore della poetica verista, coniugando nella messinscena realtà e naturalismo. L’ambientazione è quella di una periferia italiana del secondo dopoguerra, con forti richiami estetici al Neorealismo cinematografico. «Pagliacci è un’opera molto complessa – spiega il regista – Leoncavallo ha costruito qualcosa di filosofico. È tutto detto nel Prologo, dove i temi folgoranti dell’opera sono espressi in maniera molto chiara. La prima cosa interessante è che il personaggio del Prologo, Tonio, entra discretamente chiedendo permesso, e timidamente dice due volte: “Si può?”, non entra prepotentemente a dire: “eccomi qua!”. Non è un dettaglio. Il compositore ci mette sull’avviso che sta per iniziare qualcosa che trascende il mero fatto di cronaca, alla base della vicenda. Questa dichiarazione interessa in quanto trasfigurazione poetica che va messa in scena, con molta cura e attenzione per le parole, per i temi che porta con sé e per gli sviluppi che avverranno nel corso del dramma».
Nicola Luisotti, Direttore musicale della San Francisco Opera, nonché uno dei direttori d’orchestra italiani più apprezzati a livello mondiale, torna sulla partitura di Leoncavallo. «Tutte le grandi opere d’arte hanno qualcosa di immortale e per questo sono legate al presente – dichiara il direttore – Pagliacci non è da meno. Il duplice omicidio di Canio crea una sorta di catarsi nel pubblico, in più la straordinaria formula del “teatro nel teatro” rende l’azione e la musica, più che Verista, estremamente e terribilmente vere».
La partitura, seppur nella sua brevità, mette a dura prova i cantanti impegnati. Per questa produzione si alternano nel ruolo della protagonista i soprani Erika Grimaldi e Davinia Rodríguez, artiste ideali nel rendere la linea vocale di Nedda, giocata tra momenti lirici alternati ad altri di forte intensità drammatica. Il tenore Fabio Sartori interpreta Canio. Apprezzato sui più importanti palcoscenici lirici, dal Teatro alla Scala al Metropolitan di New York, Sartori ha in dote un timbro di rara bellezza e una presenza scenica che mette sempre al servizio della drammaturgia dei registi. Roberto Frontali, celeberrimo baritono romano con più di trent’anni di carriera, interpreta Tonio. L’artista è uno dei pochi al giorno d’oggi capace, con la sua grandissima esperienza, di interpretare nel migliore dei modi quei momenti di grande tensione drammatica che sono la cifra stilistica di Leoncavallo. Completano il cast: il tenore Juan José de León (Peppe) e il baritono Andrzej Filończyk (Silvio). Nelle otto recite dell’opera, dall’11 al 22 gennaio, si alternano ai ruoli dei protagonisti – il 12, 14 e 18 gennaio – Francesco Anile in quelli di Canio e Gabriele Viviani come Tonio. Il nuovo allestimento vede scene e costumi firmati da Paolo Ventura, uno dei più importanti fotografi nel panorama dell’arte contemporanea, le luci sono di Andrea Anfossi. Il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” sono istruiti da Claudio Fenoglio.

La prima di Pagliacci ebbe luogo al Teatro Dal Verme di Milano nel 1892 e fu subito un successo. L’opera si apre con un breve Prologo, considerato il manifesto del Verismo operistico. I tre protagonisti sono legati da una storia d’amore, gelosia e violenza. Canio scopre, per mezzo dell’amico Tonio, che la sua amata, Nedda, lo tradisce con Silvio, un giovanotto del paese. Accecato dall’ira, Canio, capocomico della compagnia itinerante nella quale lavorano Nedda e Tonio, ucciderà la moglie e l’amante nel bel mezzo di una rappresentazione teatrale, non prima di aver preso coscienza di quanto la vita sia in realtà una farsa nella celebre romanza “Vesti la giubba”. Con l’ingresso in scena di Canio, nell’atto secondo, la dialettica vita/teatro irrompe con impeto sul palcoscenico sgangherato del teatrino di paese, tanto che la commedia inscenata – magistrale esempio di “teatro nel teatro” – ne esce sconvolta nel suo placido e innocuo decorso. Pagliacci mette in scena profondi conflitti già pienamente novecenteschi e, dal punto di vista drammaturgico, anticipa soluzioni che Pirandello porterà alle massime conseguenze qualche anno dopo. Il lavoro di Leoncavallo si inserisce pienamente nel linguaggio del XX secolo; l’utilizzo, per esempio, delle maschere italiane della commedia dell’arte nel libretto – scritto dallo stesso Leoncavallo – dimostra la sua attenzione alle novità sceniche del primo Novecento in autori quali Stravinskij, Malipiero, Richard Strauss, Busoni e Casella.
L’opera sarà presentata al pubblico mercoledì 11 gennaio alle ore 17.30, al Piccolo Regio Puccini con una conferenza dal titolo: Pagliacci. La realtà allo specchio, a cura di Michele Girardi. L’ingresso è libero. L’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3, mercoledì 11 gennaio alle ore 20, trasmissione condotta da Susanna Franchi e inserita anche all’interno del circuito Euroradio. Come di consueto, l’opera sarà documentata nelle Pillole di Passione di Paola Giunti, visibili sul sito del Regio www.teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube: direttamente dal backstage del teatro, reportage esclusivi e curiosi sui protagonisti e l’allestimento.

Lunedì 9 gennaio alle ore 11.30, nella sala lirico del Regio, ci sarà la conferenza stampa di presentazione dell’opera e del relativo progetto espositivo Pagliacci di Paolo Ventura, autore di scene e costumi del nuovo allestimento. Il mondo onirico e delicato di Ventura, le sue foto, le sculture, i bozzetti di scena e i figurini da lui creati verranno esposti al Teatro Regio nel Foyer d’ingresso, in occasione delle recite dell’opera di Leoncavallo e negli spazi di Camera – Centro italiano per la fotografia (via delle Rosine n. 18) dal 12 gennaio al 12 febbraio. Paolo Ventura, artista riconosciuto per i suoi lavori fotografici che presentano un mondo onirico e al contempo famigliare, sarà il protagonista di questa “personale” che per la prima volta vede collaborare due importanti istituzioni culturali, e che permetterà al pubblico di approfondire il lavoro che questo fotografo ha dedicato al mondo dell’opera.

I biglietti per tutte le recite di Pagliacci sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio (piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242), on line su www.teatroregio.torino.it, presso Infopiemonte-Torinocultura, i punti vendita Vivaticket e la Biglietteria del Teatro Stabile, e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Info: tel. 011.8815.557.

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