Bell’Opera Festival: well begun is half done!
Bell’Opera Festival
Teatro Bello di Milano
L’Elisir D’Amore, G.Donizetti
Direttore Artistico & Direttore d’Orchestra Deun Lee
Regia, Scene & Costumi Daniele Piscopo
Personaggi e Interpreti:
- Adina So Ry Kim
- Nemorino Chanyung Yoon
- Belcore Dongju Won
- Dulcamara Juyoung Lee
- Giannetta Francesca Cavagna
Maestro Collaboratore Hana Kim & Sungah Shin
Assistente Direttore Giacomo Mutigli
Assistente Regia & Costumi Giulia Rivetti
Assistente Scenografia Jesus Noguera
Orchestra Ensemble Musica Instrumentalis
Teatro Bello, 31 ottobre 2021
A distanza di qualche giorno dalla recita del primo cast ci giunge gradita la registrazione video del secondo che abbiamo visto e ascoltato con piacere. Una recita alla quale volentieri avremmo voluto assistere se altri impegni pregressi non ci avessero trattenuti. Cast interamente composto da artisti coreani ad eccezione della Giannetta del soprano Francesca Cavagna che si riconferma valente artista. Fermi su tutto quanto già espresso in merito alla regia, alla direzione d’orchestra e quant’altro nella recensione già consegnata al secolo (leggi qui), il nostro elogio va in primis all’Adina del soprano So Ry Kim, bella -il che non guasta mai- e soprattutto brava: voce ed emissione gradevoli, sempre bene appoggiata in tutta la sua estensione. Dicasi pressoché lo stesso nei riguardi del Nemorino del tenore dalle ottime qualità vocali Chanyung Yoon, al quale ci sentiamo di consigliare una misura più cauta nel caratterizzare il personaggio; il rischio è quello di scivolare in una caricatura difficilmente apprezzabile. Molto bene anche il baritono Dongju Won nel ruolo di Belcore, voce importante e bene impostata. Non ultimo, Dulcamara del baritono Juyoung Lee, anche qui nulla da segnalare, se non le ottime doti vocali.
Ciò detto, vale sottolineare il valore dell’iniziativa di Bell’Opera Festival che con la produzione Opera Studio di Elisir d’amore ha di fatto portato in scena un prodotto di tutto rispetto, e ancor più, ha offerto l’occasione ai giovani di poter debuttare, in modo particolare a quelli stranieri di cimentarsi con l’opera italiana sul suolo italiano. Per tutti vale la raccomandazione di continuare a studiare per approfondire le proprie conoscenze su opere e personaggi, per meglio avvicinarsi a quell’italianità che è parte integrante ed essenziale dell’Opera. Poterlo fare proprio qui, in Italia, costituisce certamente un valore aggiunto che va ad arricchire il bagaglio di esperienze che sommate determinano la qualità dell’artista. Parliamo di una conoscenza profonda, tale da arrivare a metabolizzare quelli che sono gli usi e costumi; parliamo del perfezionamento della dizione corretta (negli accenti così come nelle inflessioni), della gestualità con tutte le sue piccole sfumature… Occorrono molto tempo e la frequentazione -oserei dire l’integrazione piena- con la popolazione locale. Se possibile l’ausilio di una docenza specifica. Bell’Opera Festival ha fatto del suo meglio, gettando le basi per un radioso futuro. Questo Elisir d’amore ha certo colto nel segno, le premesse sono buone, e… well begun is half done!
Roberto Cucchi