CAGLIARI: Ernani – Giuseppe Verdi, 9 aprile 2022 a cura di Loredana Atzei

CAGLIARI: Ernani – Giuseppe Verdi, 9 aprile 2022 a cura di Loredana Atzei

  • 11/04/2022

ERNANI

dramma lirico in quattro parti

libretto Francesco Maria Piave

dal dramma Hernani di Victor Hugo

musica Giuseppe Verdi

 

maestro concertatore e direttore Giuseppe Finzi

regia Davide Garattini Raimondi

Personaggi e Interpreti:

  • Ernani Marco Berti
  • Don Carlo Devid Cecconi
  • Don Ruy Gómez de Silva Dongho Kim
  • Elvira Marigona Qerkezi
  • Giovanna Giada Frasconi
  • Don Riccardo Tatsuya Takahashi
  • Jago Carlo Di Cristoforo   

scene e costumi Domenico Franchi

luci Alessandro Verazzi

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

maestro del coro Giovanni Andreoli 

nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari

 

 

Teatro Lirico, 9 aprile 2022


Dopo 69 anni il Teatro Lirico di Cagliari riporta in cartellone l’Ernani di Verdi, opera in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma di Victor Hugo.

Un’opera che incanta già dal primo ascolto per il grande lirismo delle arie, per la capacità di gestire scenicamente il dramma, per il concatenarsi incalzante di cantabili tra i protagonisti. Non c’è tregua né per i cantanti né per gli spettatori che vengono inevitabilmente trascinati in un’avventura avvincente e viscerale.

Gli schemi sono ancora quelli relativamente semplici del melodramma con un susseguirsi di arie e cabalette, tuttavia Verdi punta sulla brevità, sulla musicalità del declamato a cui spesso è delegata l’intenzione più profonda del personaggio, sui dialoghi tra i protagonisti che si concatenano alla perfezione.

I personaggi principali sono tre uomini e una donna: Don Giovanni d’Aragona costretto a nascondersi sotto i panni di Ernani, il bandito, Don Carlo il Re, Don Ruy Gomez de Silva, Grande di Spagna e infine Elvira, la donna che tutti bramano. Una storia d’amore ma soprattutto una storia d’onore.

Silva è ancorato ad un vecchio codice cavalleresco. Lo applica a sé stesso e lo pretende dagli altri. E sarà il senso dell’onore, al quale non ci si può sottrarre, a determinare la tragedia.

Teatro Lirico di Cagliari  – Ernani photo©Priamo Tolu

Il Lirico di Cagliari si presenta con un nuovo allestimento, riuscendo a mettere insieme un cast di tutto rispetto che poco o nulla ha da invidiare alle grandi produzioni del passato.

Le scene di Domenico Franchi, che ha curato anche gli splendidi costumi, sono semplici. Il Fondale è nero, un elemento di movimento è dato dai vari pannelli, anch’essi neri, che si spostano creando geometrie e ritagliando spazi in un gioco magistrale di chiari e scuri. Si alza il sipario. Il fondo nero è illuminato solo da un ceppo ardente. Lentamente la luce comincia a disegnare delle sagome via via sempre più riconoscibili. Sono i masnadieri che prendono vita insieme al loro canto “ Evviva!… Beviam! Nel vino cerchiam almeno un piacer.

Alcuni figuranti seduti a terra giocano a dadi, altri a morra, nel mentre i boccali di vino passano di mano in mano ingannando l’attesa per l’arrivo di Ernani che li guiderà al castello di Silva per rapire Elvira.

Nel secondo atto con abili movimenti dei pannelli veniamo introdotti proprio nella residenza del Grande di Spagna, Don Ruy Gomez Silva. Un’arcata Aragonese risalta sul fondo; sul pavimento è poggiato un lampadario pronto a sollevarsi per creare una combinazione romantica per il duetto “Ah potessi, morir adesso…” Tra Ernani ed Elvira in cui si ritrovano soli stretti in un canto dolce e accorato.

Di grande effetto l’allestimento scenico del terzo atto che si svolge nei sotterranei. A destra la tomba monumentale di Carlo Magno con il colore oro ricorrente in tutti gli atti e sempre dominante. In basso il colore intenso del fuoco dei lumi, mentre dietro le grate si intravedono luci azzurre in un contrasto cromatico che affascina.

Infine il finale d’opera nel giardino di Aquisgrana è animato dal Coro che indossa maschere dorate da cui spuntano, come capelli, le foglie di un colore verde acceso che risalta sempre sul nero del fondale e infonde vita alla scena del matrimonio tra Ernani ed Elvira.

Sulla destra due alberi, uno più avanti, l’altro in posizione arretrata, che insieme si completano proprio come i due amanti che vanno a coronare il loro sogno d’amore.

Teatro Lirico di Cagliari – Ernani photo©Priamo Tolu

In questo immaginario cupo le luci di Alessandro Verazzi accarezzano le forme, inquadrano i protagonisti, fanno risaltare i gioielli e le preziose stoffe damascate dei corredi, creano l’ambiente, con un’illuminazione calda e incidente con un taglio obliquo, ottenendo effetti che richiamano la pittura del Caravaggio.

Quasi come se ad illuminare la scena fossero delle torce o delle candele, e questo, nonostante un’ambientazione minimale infonde un senso profondo di realismo.

Il Coro diretto dal Maestro Giovanni Andreoli si conferma come al solito preciso negli attacchi, musicale e compatto.

Ottima l’Orchestra diretta dal Maestro Giuseppe Finzi sin dallo splendido preludio. Il rullo di timpani presagio di cupi eventi mette i brividi per poi stemperarsi in un tema più sentimentale fino all’esplosione festosa del canto dei banditi.

I tempi sono scanditi in modo perfetto, la lettura dell’opera verdiana è entusiasmante, trasportando il pubblico in una serie incalzante di sconvolgimenti musicali continui.

Apprezzabile nell’atto secondo, subito dopo il sacro giuramento di Ernani, la scelta del Direttore di eseguire la fine d’atto come avvenne nella prima alla Fenice, ossia con il coro dei cavalieri che congiurano contro il Re gridando “Sangue sangue, vendetta vendetta” ed eliminando la parte del tenore che Verdi aggiunse l’anno successivo in una ripresa dell’opera nel Teatro Regio di Parma nel 1845.

Togliendo quindi l’aria “Odi il voto…” e la successiva cabaletta “ Sprezzo la vita…” mantiene alto il focus su un impeto collettivo che conduce alla battaglia ed è su questa esaltazione corale che cala il sipario, e non sul desiderio di vendetta che anima Ernani e che lo distoglie persino dall’amore per Elvira.

Il cast conferma le aspettative per questa grande opera.

Teatro Lirico di Cagliari – Ernani photo©Priamo Tolu

Tutti debuttanti tranne Marco Berti che ha affrontato il ruolo nel 2005 al Regio di Parma (spettacolo disponibile in dvd con protagonisti Carlo Guelfi, Giacomo Prestia e Susan Neves).

L’Ernani del tenore Marco Berti è pura luce. Un canto melodioso a voce spiegata, un declamato eroico, e una grande facilità allo squillo. Tutte caratteristiche che si rivelano subito con la bella esecuzione di “Mercè diletti amici…” e “Dell’esilio, del dolore…” che conclude con un bell’acuto. Doti che si confermano, anzi si esaltano durante tutta la recita. Giovane nell’impeto amoroso, disperato al pensiero di perdere Elvira, rabbioso contro Silva, vendicativo verso il Re. Il risultato è un bell’Ernani da vero tenore italiano dotato di grande tecnica.

Nel ruolo di Elvira il soprano Marigona Qerkezi. Non nuova sulle scene di Cagliari dove, oltre che come Gilda nel Rigoletto, ho potuto ammirarla in una Lucia di Lammermoor di grande forza espressiva che già faceva intuire un possibile salto di repertorio. Le previsioni non deludono. Unisce all’armonia del bel canto la potenza del drammatico. Esegue bene “Ernani involami…”, inanella facilmente le agilità in “Tutto sprezzo che d’Ernani…”, mostra un grande temperamento in “Fiero sangue d’Aragona…” e si distingue nei concertati con vere e proprie sciabolate vocali.

Devid Cecconi è Don Carlo, il Re. Scenicamente imponente sfoggia una voce dal bel timbro, dal fraseggio nobile e piena, soprattutto nel registro centrale. Un po’ ingolato nella prima parte si riprende ottimamente sul finale dando delle ottime interpretazioni di “Oh de’ verd’anni miei…” e “Oh sommo Carlo…”. Tutta il terzo atto per lui è in crescendo.

Silva è interpretato da Dongho Kim, basso coreano specializzatosi alla Scala. In realtà fa parte del secondo cast ma, all’ultimo momento viene chiamato in sostituzione di Andrea Silvestrelli. Kim ha una bella voce, ricca di colori, che mette subito in mostra nell’aria di ingresso del primo atto “Infelice!…E tuo credevi si bel giglio immacolato!” la conclusione “…far di gelo ancora il cor” è risolta con una bellissima discesa nel registro grave. L’interpretazione di Dhongo Kim è perfetta.

Porta in scena un vecchio indebolito dall’età e da quel sentimento che professa nella struggente “Io l’amo…Al vecchio misero solo conforto è in terra.” Di fronte ad un canto così affranto persino Elvira pare muoversi a compassione.

Ma più dell’amore in lui freme la sete di vendetta, risparmia la vita di Ernani ma a prezzo di un  giuramento “Al momento in cui Ernani vorrai spento, se uno squillo intenderà, tosto Ernani morirà.” Si presenta al matrimonio celato da una maschera e pretende che Ernani tenga fede alla sua parola. Sul finale la sua voce risuona lugubre “Morrà, morrà…” inframmezzando il canto disperato dei due amanti. E quando Ernani si trafigge a morte, lui volta le spalle, con un volteggiare dell’ampio mantello, in atteggiamento sprezzante.

Ai due amanti non resta che intonare l’ultimo addio mentre Silva esulta per la sua vendetta in un terzetto che commuove e affascina mentre le luci si spengono insieme alla vita del bandito.

Completavano il cast con una buona prova la Giovanna di Giada Frasconi, il Don Riccardo di Tatsuya Takahashi e Jago interpretato da Carlo Di Cristoforo.

Teatro Lirico di Cagliari – Ernani photo©Priamo Tolu

La recitazione di tutti è misurata come la regia di Davide Garattini Raimondi. Un ritorno a quel gesto attoriale semplice, ma accuratamente studiato, che consente di interpretare i personaggi senza distogliere l’attenzione dello spettatore dalla musica. Una regia priva di velleità intellettuali dove il regista si mette a completa disposizione dell’autore. E alla fine il risultato è uno spettacolo che celebra Verdi con una delle sue opere più belle e meno note. Un’opera trascinante dove nessuna nota è sprecata.

Ernani resta in cartellone fino al 16 e gli interpreti del cast principale si alternano con quelli del secondo cast: Ragaa Eldin ( Ernani), Badral Chuluunbaatar ( Don Carlo), Dongho Kim (Silva ) e Renata Campanella (Elvira).

Loredana Atzei

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