VERONA: Carmina Burana – Carl Orff, 12 agosto 2022 a cura di Silvia Campana
CARMINA BURANA
Carl Orff
DIRETTORE Andrea Battistoni
Interpreti:
- SOPRANO Lisette Oropesa
- CONTROTENORE Filippo Mineccia
- BARITONO Mario Cassi
Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona
Coro di Voci bianche A.d’A.Mus. diretto da Marco Tonini
Coro di Voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani
Maestro del Coro Ulisse Trabacchin
Arena di Verona,12 agosto 2022
Una serata resa incerta da una condizione meteorologica un po’ ballerina (che ha infatti costretto ad una breve interruzione) ha accolto il ritorno dei Carmina Burana di Carl Orff (1895-1982) in Arena per una serata particolare dedicata al ricordo del compianto maestro Ezio Bosso che in questa stessa sede li diresse nel 2019.
I Carmina Burana (tratti dai canti goliardici dei clerici vagantes del Basso Medioevo, scoperti nella biblioteca del monastero bavarese di Benediktbeuern, anticamente Bura Sancti Benedicti) rappresentano un singolare universo sonoro, realizzato attraverso una miscela di raffinatezza e potenti stralci di grande effetto che così tanto appeal sembra avere oggi, prova ne siano l’Arena totalmente gremita ed il successo trionfale che la serata ha goduto.
Il motivo di questo entusiasmo (già riscontrato con un certo stupore nel 2014 e confermato nel 2015) credo dipenda dalla fascinazione di una partitura che oggi va perfettamente a braccetto con una certa idea di immaginario che il mondo cinematografico ormai propone in ogni tipo di salsa e con la straordinaria potenza che una serata in Arena sempre comunica, creando quel miracolo di attiva partecipazione emotiva che l’arte ed il teatro, con differenti e sempre più diversificati strumenti, devono sempre saper trasmettere se non vogliono tradire la propria missione.
Andrea Battistoni ha diretto l’orchestra della Fondazione con grande vigore espressivo anche se forse con non ugual spessore interpretativo, coinvolgendo le masse artistiche areniane in una lettura certo appassionante ma, a tratti, carente in quelle peculiarità che dovrebbero rimandare alle tinte più arcaiche e quasi miniaturate della partitura e che le donano una potente quanto contrastante efficacia. La prova comunque è risultata nel suo complesso eccellente ed anche il Coro della Fondazione diretto da Ulisse Trabacchin, quello di voci bianche A.LI.VE. Diretto da Paolo Facincani e A.d’A.Mus. diretto da Marco Tonini si sono assai ben portati riuscendo ad ottenere una sostanzialmente corretta omogeneità espressiva.
Molto bene i solisti impegnati che hanno perfettamente interpretato i loro caratteri con un tratto estremamente preciso e scolpito.
Filippo Mineccia ha donato alla nenia del suo povero cigno arrostito (“Olim lacus colueram”) tutti i diversificati e grotteschi accenti che la caratterizzano, piegando il suo assai interessante e raffinato timbro da controtenore al colore ed all’accento più opportuni.
Ottimo anche Mario Cassi quale gran cerimoniere che presenta un timbro cresciuto in omogeneità e arricchito per robustezza espressiva mentre Lisette Oropesa ha confermato, oltre alla consueta facilità tecnica, una qualità interpretativa che le ha permesso di aderire perfettamente al suo canto, dall’intensità quasi lunare.
Le ovazioni da parte di un’Arena entusiasta hanno accolto calorosamente solisti e Direttore che, sfidando la fortuna, dedicava proprio a questa un richiestissimo bis ( “ 0 Fortuna”).
Silvia Campana