GENOVA: Die Fledermaus – Johann Strauss II, 8 gennaio 2023 a cura di Silvia Camapana

GENOVA: Die Fledermaus – Johann Strauss II, 8 gennaio 2023 a cura di Silvia Camapana

  • 13/01/2023

Die Fledermaus (Il pipistrello)

La seduzione dell’operetta in un vortice di musica irresistibile

Operetta in tre atti
Musica di Johann Strauss II
Libretto di Carl Haffner e Richard Genée, da Le réveillon di Henri Meilhac e Ludovic Halévy


Personaggi e Interpreti:

  • Gabriel von Eisentstein Bo Skovhus
  • Rosalinde Valentina Naforniţa
  • Frank Levent Bakirci
  • Prinz Orlofsky Deniz Uzun
  • Alfred  Bernhard Berchtold
  • Dr. Falke Liviu Holender
  • Dr. Blind Benedikt Kobel
  • Adele Danae Kontora
  • Ida Alena Sautier
  • Frosch Udo Samel

Scene e costumi Luigi Perego

Coreografie Irina Kashkova

Luci Luigi Saccomandi

Nuovo Allestimento
Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
in coproduzione con
Fondazione Teatro Comunale di Bologna

Orchestra, Coro e Tecnici
dell’Opera Carlo Felice Genova
Maestro del Coro Claudio Marino Moretti

Balletto Fondazione Formazione
Danza e Spettacolo “For Dance” ETS

In lingua originale con soprattitoli in italiano

 

Teatro Carlo Felice, 8 gennaio 2023


Un inno alle gioie della vita che contempla anche l’amarezza che la loro precarietà comporta, un gioco delle parti continuo ed illusorio, questo e molto altro racchiude la partitura di Die Fledermaus di Johann Strauss II, perennemente a cavallo tra la levità dell’operetta, di cui contempla la struttura in equilibrio tra dialogo e forma chiusa, e la maggior completezza drammaturgica e musicale del melodramma.

Un brioso seppur malinconico canto che il Teatro Carlo Felice di Genova ha voluto affidare all’abile bacchetta di Fabio Luisi ed alla creatività scenica di Cesare Lievi.

photo©Marcello Orselli

Il regista, in questo allestimento (coproduzione tra il teatro genovese ed il teatro Comunale di Bologna) sembra partire dalla volontà di visualizzare la dimensione più nascosta del carattere dei personaggi, la loro scelta di una vita non propria, il loro celare la testa sotto la sabbia per sfuggire a una realtà sgradita e lo fa anche attraverso la simbolica presenza in scena di uno struzzo impagliato.  Così i protagonisti della piéce vivono e si muovono in un mondo accuratamente filtrato e percepito attraverso la costruzione di una felicità impalpabile ed effimera così come il mondo teatrale e le bollicine dello champagne e l’intera piéce sembra vivere infatti all’interno di un doppio palcoscenico.

In scena dominano strutture lineari e costumi dalla linea semplice, contraddistinti da forti contrasti cromatici (scene e costumi di Luigi Perego) mentre le luci in alcuni quadri sottolineano un significativo crepuscolo.

Un’impostazione certo interessante ed alla ricerca di un significato che andasse oltre i balli e le paillettes ma che non è giunta a convincere appieno per una mancanza di coerenza drammaturgica che è sembrata a tratti mescolare un po’ troppo le carte pur giocando onestamente.

photo©Marcello Orselli

Semplicemente se si sceglie un determinato taglio drammaturgico (più che legittimo) sarebbe sempre auspicabile una maggior ricerca nello stesso ed una coerenza che a tratti è sembrata mancare in palcoscenico, fortemente oscillante tra i tratti di una rappresentazione tradizionale ed il desiderio di una sua diversa e più profonda interpretazione.

In questo senso mentre la direzione di Fabio Luisi ha combinato perfettamente le due parti in una malinconica visione che si faceva fortemente breccia attraverso la luminosità dello spartito, il cast impegnato in palcoscenico, pur professionalmente corretto, poco ha contribuito all’interessante intenzione registica.

Bo Skovhus ha donato al suo brioso e divertente Gabriel von Eisentstein vocalità esperta e consumato mestiere ben tratteggiando così il ritratto del fedifrago marito così come disinvolta e delineata attraverso una timbrica molto interessante per colore appariva la Rosalinde interpretata da Valentina Naforniţa. Spigliati e dalla vocalità di estremo interesse sono apparsi Levent Bakirci quale Frank ed il bravo Liviu Holender quale Dott. Falke.

photo©Marcello Orselli

Caratterizzato da un colore ed un timbro assai interessante Deniz Uzun ha ben tratteggiato scenicamente e vocalmente il suo Prinz Orlofsky, così come corretta ed assai briosa è apparsa Danae Kontora quale Adele. Completavano il cast Bernhard Berchtold (Alfred), Benedikt Kobel (Dr. Blind), Alena Sautier (Ida) e lo spassoso Udo Samel (Frosch).

Bene il Coro del Teatro Carlo Felice diretto da Claudio Morino Moretti e la prova del Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS.

Come già accennato Fabio Luisi alla guida dell’Orchestra del Carlo Felice è riuscito a realizzare in buca quel bel gioco di tinte e chiaroscuri che non sempre il palcoscenico ha saputo donare.

Il pubblico che gremiva il teatro in ogni ordine di posti ha premiato lo spettacolo e tutti gli artisti con numerosi applausi e chiamate mostrando di gradire molto questa produzione.

Silvia Campana

Foto Marcello Orselli

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