PARMA: La battaglia di Legnano – Giuseppe Verdi, 20 ottobre 2024 a cura di Silvia Campana
LA BATTAGLIA DI LEGNANO
Musica GIUSEPPE VERDI
opera in quattro atti su libretto di Salvadore Cammarano
da La Bataille de Toulouse di Joseph Méry
Casa Ricordi, Milano
Direttore DIEGO CERETTA
Regia VALENTINA CARRASCO
Personaggi e Interpreti:
- Federico Barbarossa RICCARDO FASSI
- Lida MARINA REBEKA
- Arrigo ANTONIO POLI
- Rolando VLADIMIR STOYANOV
- Marcovaldo ALESSIO VERNA
- Il Podestà di Como / I Console di Milano EMIL ABDULLAIEV*
- II Console BO YANG*
- Imelda ARLENE MIATTO ALBELDAS*
- Uno Scudiero di Arrigo/ Un Araldo ANZOR PILIA*
*Allievi e già allievi dell’Accademia Verdiana
Scene MARGHERITA PALLI
Costumi SILVIA AYMONINO
Luci MARCO FILIBECK
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Maestro del coro GEA GARATTI ANSINI
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma in coproduzione con Teatro Comunale di Bologna
Teatro Regio di Parma, 20 ottobre 2024
La regista Valentina Carrasco in questo suo nuovo allestimento de La battaglia di Legnano per il Festival Verdi 2024 sorto in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna intende spostare l’attenzione ed il fulcro della riflessione non tanto su chi la guerra la fa ma su chi la subisce e niente più di questo concetto risulta oggi di bruciante attualità.
Per far questo sposta però la dimensione ed il punto di vista su un animale che le guerre le ha sempre sostenute concretamente e supportate fin dai tempi più antichi: il cavallo.
Secolare alleato di ogni soldato in tutte le battaglie, il suo non spontaneo sacrificio ha contribuito a completare ogni sanguinoso panorama al termine di uno scontro, come la storia
dell’arte da sempre ci mostra. La Carrasco vuole subito ricordarci tutto ciò attraverso la proiezione di un grande affresco secentesco (“Tullio Ostilio contro i Veienti e i Fidenati” dalla bottega del Cavalier d’Arpino), un groviglio di corpi umani ed equini accomunati da una sorte comune ma non da uguali scelte. E saranno sempre immagini di cavalli antiche (bellissima l’entrata di Federico Barbarossa quasi novello Marco Aurelio) o moderne a veicolare metaforicamente il sacrificio di quella moltitudine silenziosa e sfruttata che dalle guerre non trae alcun beneficio se non una realtà di morte che finisce col non toccare mai i responsabili.
Un tema forte ma declinato con estrema delicatezza attraverso una drammaturgia impattante ma mai invadente e che va a marcare il costante e spesso silente sacrificio di chi è vittima di ogni forma di conflitto ed il parallelo si pone a tratti significativo quanto straniante.
Com’è noto La Battaglia di Legnano non è imperniata su forti caratteri centrali e dominanti ma su di una scrittura vocale a tratti proibitiva ed il cast scelto si è mostrato perfettamente all’altezza della difficoltà del compito.
Marina Rebeka ha delineato l’ostico personaggio di Lida con estrema disinvoltura, risolvendo tutte le asperità che lo contraddistinguono mediante un attento dominio tecnico che l’intensità del timbro contribuisce ad arricchire attraverso un ricco gioco espressivo e chiaroscurale.
Felice anche la prova di Antonio Poli che ha affrontato il carattere di Arrigo con giusta intensità grazie ad una vocalità dal timbro avvolgente e sempre ottimamente proiettato, l’interprete poi è raffinato e contribuisce a cesellare al meglio un personaggio nel suo complesso alquanto monocorde.
Vladimir Stoyanov ha risolto poi al meglio il personaggio di Rolando declinando la morbida vocalità attraverso un gioco espressivo mobile e cangiante che un sapiente uso della mezzavoce contribuiva a sublimare.
Completavano il cast Riccardo Fassi (Federico Barbarossa), Alessio Verna (Marcovaldo), Emil Abdullaiev (Primo Console di Milano), Bo Yang (Secondo Console), Arlene Miatto Albeldas (Imelda) e Anzor Pilia (Uno Scudiero di Arrigo/Un Araldo).
Molto bene il Coro del Teatro Comunale di Bologna diretto da Gea Garatti Ansini.
Diego Ceretta alla guida dell’orchestra del Teatro Comunale di Bologna, attraverso una chiave di lettura assai approfondita, andava ad evidenziare le giuste chiavi espressive celate in partitura trovando giusto mordente e raffinato taglio interpretativo.
Teatro gremito ed applausi per tutti gli interpreti ed il Direttore.
Silvia Campana