AMBROGIO MAESTRI DEBUTTA NEL RUOLO DI DON PASQUALE AL METROPOLITAN DI NEW YORK
comunicato stampa
Lo spettacolo, diretto da Maurizio Benini con la regia di Otto Schenk, è in scena dal 4 al 18 marzo
Dopo il personale successo ottenuto nel mese di gennaio a New York nei panni di Compare Alfio nella Cavalleria rusticana di Mascagni, il baritono pavese Ambrogio Maestri torna al Metropolitan dove affronta per la prima volta un nuovo grande ruolo: quello di Don Pasquale. Il capolavoro di Gaetano Donizetti, diretto da Maurizio Benini con la storica regia di Otto Schenk, è in scena al Met a partire da venerdì 4 marzo.
“Dopo L’elisir d’amore e Falstaff, Don Pasquale è la terza opera comica che canto al Metropolitan – dice Ambrogio Maestri – Certo si tratta di un ruolo più profondo rispetto a quello del Dottor Dulcamara, e in qualche modo più vicino a quello di Falstaff, opera con la quale Don Pasquale condivide i toni crepuscolari e malinconici, offrendo una particolare riflessione sulla vecchiaia. Ovviamente non manca la parte spiccatamente comica, che l’allestimento di Otto Schenk restituisce alla perfezione, per la gioia del pubblico.
Questo è anche il mio debutto nel ruolo del ‘vecchio celibatario, tagliato all’antica, economo, credulo, ostinato’ ma, come dice la locandina, ‘buon uomo in fondo’. E non c’è davvero condizione migliore di quella di un grande teatro come il Met per affrontare un nuovo ruolo – conclude Maestri – Mi hanno concesso un lungo periodo di prove e molti maestri collaboratori a disposizione: insomma tutto ciò che serve per potermi appropriare di questo personaggio al quale, un po’ come è successo per Falstaff, mi sento particolarmente vicino, e che spero di poter cantare molte altre volte”.
Accanto ad Ambrogio Maestri sono impegnati sul palco Eleonora Buratto nei panni di Norina, Javier Camarena in quelli di Ernesto e Levente Mólnar come Malatesta. Dopo il Don Pasquale di New York, Maestri sarà ancora protagonista negli Stati Uniti, a Chicago, dove dal 21 al 26 aprile tornerà a interpretare il ruolo di Falstaff, proposto in forma di concerto con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Riccardo Muti. Un “ritorno alle origini” per il baritono che fu scoperto da Muti, che gli consentì di debuttare nel 2001 alla Scala proprio nel ruolo di Falstaff, che ha poi cantato più di 200 volte nei più grandi teatri del mondo, da Londra a Tokyo, da Amsterdam a Parigi, fino a Buenos Aires e San Paolo del Brasile.