ASTI: Don Giovanni – Wolfgang Amadeus Mozart, a cura di Bertha Dietrich
DON GIOVANNI
Dramma giocoso in due atti
libretto di Lorenzo da Ponte
musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Maestro concertatore e Direttore Stefano Giaroli
Regia Renato Bonajuto
Personaggi e Interpreti:
- Don Giovanni Giuseppe Altomare
- Donna Anna Iolanda Massimo
- Don Ottavio Enrico Iviglia
- Donna Elvira Renata Campanella
- Leporello Filippo Polinelli
- Commendatore Emil Abdullaiev
- Zerlina Scilla Cristiano
- Masetto Emil Abdullaiev
Scene Danilo Coppola
Costumi Artemio Cabassi
Orchestra SINFONICA DELLE TERRE VERDIANE
CORO DELL’OPERA DI PARMA
Maestro del Coro Emiliano Esposito
Organizzazione Fantasia in RE
Coordinamento musicale Carlotta Arata
Capo squadra tecnica Gabriele Sassi
Maestro alle luci Marco Ogliosi
Segretaria di Produzione Elena Cattani
Scene e Costumi realizzati da ArteScenica Reggio Emilia
Tra il 1858 e il 6 ottobre 1860 venne costruito il nuovo Teatro Sociale “Vittorio Alfieri”, grazie al banchiere Zaccaria Ottolenghi che costituì una apposita società di 97 azionisti privati. La sua iniziativa trovò aperta ostilità da parte del Sindaco che, pur non potendo rifiutare la licenza, dichiarò: “Se il Signor Zaccaria riesce a costruire il suo teatro sono pronto, la sera dell’inaugurazione, a mangiarmi il primo scalino dell’ingresso”. La mattina dell’inaugurazione (il 6 ottobre 1860 con la rappresentazione del “Mosè” di Rossini, e con il balletto “Enrico IV Re di Svezia”, musicato dal M. Enrico Bernardi) l’ineffabile Zaccaria Ottolenghi fece recapitare al Sindaco una lastra di pietra identica ai gradini dell’ingresso del Teatro, con gli auguri di buon appetito. (fonte Wikipedia)
Teatro Vittorio Alfieri, 21 gennaio 2023
La Grande Opera torna al Teatro Vittorio Alfieri di Asti dopo una lunga assenza ultradecennale con un titolo di sicuro effetto del grande repertorio, il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. Tutto esaurito! La mise-en-scène porta la prestigiosa firma del regista Renato Bonajuto sull’impianto scenico del giovane e ormai affermato Danilo Coppola. Alla guida dell’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane troviamo il Maestro Stefano Giaroli. I costumi sono quelli di Artemio Cabassi, altra firma di prestigio nota a tutti nel panorama internazionale. Le luci sono di Marco Ogliosi.
Tutto esaurito e non c’è da esserne sorpresi… come in ogni importante città anche ad Asti c’è desiderio, o meglio sarebbe dire appetito per la Cultura, un appetito che l’attuale Amministrazione Comunale nella persona dell’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi sembra determinata a soddisfare ripristinando il servizio mensa per i cervelli (fa sorridere il pensiero che vi potrebbe essere ancor oggi un qualche detrattore che si sta sgranocchiando la pietra tombale del Commendatore).
Un ritorno trionfale all’Opera portato a casa come si suol dire grazie alle prestigiose maestranze messe in campo, che con pochissimi mezzi e tempi risicati sono riusciti a mettere in scena un capolavoro di dimensioni monumentali come il Don Giovanni. Una rappresentazione quanto più vicina alla tradizione che il pubblico ha molto apprezzato con ripetuti interventi a scena aperta e lunghissimi applausi per tutti gli interpreti alla ribalta finale. Resta da capire se, come e quando la Città di Asti riuscirà a ripristinare una vera stagione operistica, magari attingendo al Fondo Unico per lo Spettacolo, per le risorse necessarie. Attualmente, nella Regione Piemonte (una delle più grandi d’Italia con 4.356.000 abitanti), ci sono due soli teatri che beneficiano dei fondi pubblici, il Regio di Torino e il Coccia di Novara; in Lombardia sono 5 più il teatro alla Scala (con 10.060.000 abitanti), in Emilia Romagna sono 6 più il Comunale di Bologna (con 4.459.000 abitanti), in Toscana sono 3 più il Maggio Musicale Fiorentino e Torre del Lago Puccini (con 3.730.000 abitanti), in Veneto ci sono 2 teatri oltre alla Fondazione Arena e alla Fenice di Venezia (su 4.906.000 abitanti). Sono numeri che non richiedono commenti ma un immediato intervento.
Lo merita la Città di Asti, lo meritano tutte quelle persone che hanno gremito il Teatro sino al colmo del tetto, pazientando nella lunga attesa della coda al freddo di poter entrare all’Opera. Lo meritano tutte quelle persone che non sono riuscite a reperire i biglietti all’unica recita!
Bertha Dietrich