Bordeaux, 3-11 aprile 2018
Nuovo debutto internazionale per il regista Francesco Micheli con un titolo particolarmente significativo per la sua carriera:
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. Titolo operistico romantico per eccellenza, immerso fra le brume, i castelli e i cimiteri di una Scozia medievale, dilaniata dalle lotte fra i clan, in cui si delinea la storia d’amore tenera e sincera di due adolescenti cresciuti troppo in fretta.
Lucia di Lammermoor di Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano (1835), debutta all’Opéra National de Bordeaux il prossimo 3 aprile con un allestimento firmato da Micheli, in coproduzione con la Fenice di Venezia, dove è andato in scena con grande successo proprio un anno fa.
«Sono state le emozioni a guidarmi nell’ideazione registica di questo allestimento di Lucia di Lammermoor – dichiara Francesco Micheli – opera a me particolarmente cara: innanzitutto perché è un titolo celeberrimo del repertorio, del bel canto che mi ha sempre affascinato e soprattutto perché è di Donizetti, bergamasco come me, compositore al quale sono particolarmente legato anche perché dal 2015 sono direttore artistico del Festival Donizetti Opera. Sento una doppia responsabilità. Ma l’emozione è diventata riflessione sulla drammaturgia – continua Micheli – e sulle molteplici possibilità di vicinanza tra la Lucia e noi: una tragedia in cui si prende coscienza delle difficoltà, nell’opera come nella vita di tutti i giorni, nel costruire il proprio futuro, il proprio progetto di vita, specialmente se si è giovani come i protagonisti di questa storia. Ed ecco che la pazzia appare, in tutta la sua paradossale lucidità, come l’unica via d’uscita “sensata” dalle costrizioni di un presente obbligato, avendo trascorso l’infanzia e l’adolescenza dicendo sempre di sì e ritrovandosi adesso oppressi dal peso schiacciante dell’eredità storica e familiare che i due orfani Enrico e Lucia si trovano costretti ad amministrare, proprio come tanti altri figli dell’Italia di oggi che si ritrovano in balia del futuro e dei loro desideri, orfani di un sistema di valori nel quale sono cresciuti».
Per questo allestimento di Lucia di Lammermoor, le scene (romantiche nei toni e nei colori e intensamente oniriche nelle ambientazioni) sono firmate da Nicolas Bovey, i costumi da Alessio Rosati, le luci da Fabio Barettin.
A Bordeaux salirà sul podio Pierre Dumoussaud, Lucia sarà Georgia Jarman, Edgardo Julien Behr, Enrico Florian Sempey, RaimondoJean Teitgen, Alisa Albane Carrère, Normanno Paul Gaugier, L’orchestra e il coro sono quelli dell’Opéra National Bordeaux Aquitaine.
Nelle prossime settimane Micheli sarà impegnato ancora in TV con gli interventi musicali nell’ambito della trasmissione domenicale di Rai1 Uno Mattina in famiglia, poi a Milano nel ciclo Sound Music con la Filarmonica della Scala e UniCredit, con gli impegni legati alla direzione artistica del Festival Donizetti Opera e con il debutto all’Opera di Firenze di una nuova produzione della trilogia popolare verdiana.
Nato a Bergamo nel 1972, laureato in Lettere Moderne con 110 e lode, Francesco Micheli si è diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. La sua carriera professionale si è sviluppata nel tempo secondo un doppio binario: da una parte il percorso come direttore artistico di manifestazioni di rilevanza internazionale, strettamente connesso all’ideazione di progetti innovativi sempre in ambito operistico; dall’altra corre parallela l’attività di regista in Italia e all’estero, senza trascurare l’insegnamento (da 11 anni è docente di regia al biennio di specializzazione in Scenografia dell’Accademia di Brera). Dal 2012 al 2017 è direttore artistico del Macerata Opera Festival, gloriosa manifestazione nata nel 1921 dentro la cornice superlativa dello Sferisterio: in quattro anni Micheli ha rilanciato l’istituzione riportandola all’originario prestigio internazionale con lusinghieri riscontri di critica (premio Abbiati per la nuova produzione della Bohème) e pubblico (nel 2012 maggior presenza di pubblico pagante dal 1997; maggior incasso dal 2003, anno di rifacimento e riduzione dei posti in sala). La sua gestione si è caratterizzata per un convinto aggiornamento degli spettacoli al gusto contemporaneo, pur nel rispetto della tradizione italiana; ha puntato in maniera inusuale sulla formazione del nuovo pubblico, con attività specifiche e continuate per scuole superiori e università; ha potenziato il dialogo col mondo imprenditoriale raddoppiando in due anni il contributo degli sponsor; ha creato un autentico laboratorio di ricerca per la creazione di nuovi format operistici. Il suo è un festival inedito, luogo di ricerca e di eccellenza, nella convinzione che l’opera sia un inestimabile bene comune. Dal dicembre 2014 è direttore artistico della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, dove sta realizzando una profonda rivoluzione prospettica sul ruolo e le opere del compositore bergamasco, portando nella città orobica i valori e le idee che sostanziano il suo progetto artistico; ha fondato due momenti festivalieri cittadini: la Donizetti Night a giugno e il festival Donizetti Opera in autunno in cui vengono eseguiti i lavori più rari del musicista. La creatività di Micheli trova forma anche in una serie di progetti, in collaborazione con diversi teatri, pensati per dare al più vasto pubblico la possibilità di avvicinarsi al mondo operistico: essi ambiscono a definire un teatro lirico “di ricerca” che si è snodato nei teatri con cui ha collaborato più a lungo. Formatosi presso As.Li.Co, a Reggio Emilia, dà vita al progetto Opera Off; la quadriennale collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo porta nel 2009 allo spettacolo Bianco, Rosso e Verdi, vincitore del Premio Abbiati come migliore iniziativa dell’anno. Nello stesso ambito si colloca la collaborazione con l’Orchestra Filarmonica della Scala, con cui ha dato vita al progetto Sound, Music per la formazione del giovane pubblico e al progetto MusicEmotion per la trasmissione dei concerti filarmonici nelle sale cinematografiche. L’attività divulgativa lo ha visto autore e presentatore in ambito televisivo per le reti Sky Classica e Sky Arte nell’ideazione e conduzione di programmi relativi all’opera; conduce una rubrica settimanale su Rai 1 che, nel 2015 all’interno della trasmissione “Sabato In,” è stato un autentico caso televisivo dell’anno, registrando un pubblico mai inferiore a 1.500.000 persone. Nell’estate 2016 è stato protagonista dei contributi italiani per la prima diretta televisiva mondiale del Ring wagneriano su Sky Arte. Dal febbraio 2017 collabora con Elio con il quale ha ideato il format teatrale “Cantiere Opera” dedicato ai grandi compositori che, dopo il fortunato debutto a Firenze, sta circuitando in Italia, e che ha dato vita anche al libro edito da Rizzoli “L’opera è polvere da sparo”. Sul fronte registico, dopo gli inizi dovuti ad As.Li.Co. per il progetto Opera Domani, numerosi i teatri e i Festival nazionali e internazionali per cui Micheli ha formato la regia di opere sovente rimaste in repertorio. Tra i maggiori e recenti successi la regia de Il killer di parole di Claudio Ambrosini su soggetto di Pennac; Roméo et Juliette di Gounod all’Arena di Verona; La Bohème alla Fenice. Sempre al Teatro alla Fenice ha inaugurato la stagione 2012/13 con Otello di Verdi, produzione portata in tournée in Giappone, diretta da Myung-Whun Chung. Adriana Lecouvreur a Nizza, Aida a Macerata, Bologna e Pechino (quest’ultima diretta da Zubin Mehta),Candide per il Maggio Musicale Fiorentino, Il barbiere di Siviglia ad Atene e al Teatro Comunale di Bologna, Così fan tutte per OperaLombardia, Lucia di Lammermoor alla Fenice nell’aprile 2017 e ripresa a Bordeaux nella primavera 2018. Nel settembre 2018 firmerà per l’Opera di Firenze la regia di Rigoletto, Latraviata e Il trovatore.