GENOVA: Anna Bolena – Gaetano Donizetti, 18 febbraio 2022 a cura di Silvia Campana
Anna Bolena
Gaetano Donizetti
tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani.
Allestimento in coproduzione Fondazione Teatro Carlo Felice/Teatro Regio di Parma
Maestro concertatore e direttore Sesto Quatrini
Regia Alfonso Antoniozzi
Personaggi e Interpreti:
- Anna Bolena Angela Meade
- Enrico VIII Nicola Ulivieri
- Giovanna Seymour Sonia Ganassi
- Lord Riccardo Percy John Osborn
- Smeton Marina Comparato
- Lord Rochefort Roberto Maietta
- Sir Hervey Manuel Pierattelli
Scene e videodesign Monica Manganelli
Costumi Gianluca Falaschi
Coreografa Luisa Baldinetti
Luci Luciano Novelli
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Danzatrici: Erika Melli, Veronica Morello, Andrea Carlotta Pelaia, Miryam Tomé
Teatro Carlo Felice, 18 febbraio 2022
Finalmente Anna Bolena di Gaetano Donizetti giunge a Genova dopo una lunghissima assenza (l’ultima volta che si vide sul palcoscenico ligure era infatti il remoto 1869) e con una produzione che, soprattutto sotto il profilo musicale, desta alcuni importanti motivi di interesse.
Viene qui ripresa la regia che Alfonso Antoniozzi aveva creato per il teatro Regio di Parma nel 2017: essa sembra giocare sul consueto girotondo concettuale maschera-potere-ambizione, visualizzato attraverso classiche larve bianche indossate da cinque figure danzanti, troni goticheggianti ed alcune evocative proiezioni.
Nulla di nuovo nel complesso, ma certo l’imponente dramma donizettiano si presenta come una gigantesca tela bianca su cui risulta molto difficile tratteggiare l’aspetto dominante senza banalizzare o stravolgere l’insieme, detto questo indubbiamente una maggior coerenza almeno nella scelta dei costumi (che molte volte possono comunicare in modo diretto ed efficace anche temi complessi) avrebbe aiutato il dramma ad acquisire maggior teatralità e impatto espressivo.
Sul palcoscenico un cast internazionale di tutto rispetto.
Quale punta di diamante si è posta la prestazione del soprano Angela Meade, artista che in questo ultimo anno sta facendosi prepotentemente notare sui nostri palcoscenici, grazie a quella rara commistione che unisce nella sua voce un colore particolare molto teatrale e caratteristico, un volume di considerevole impatto, una tecnica eccellente ed un senso del porgere e del fraseggio molto raffinato. La sua Bolena dunque si è imposta grazie ad un’interpretazione attenta e sensibile in cui i vari accenti ben si miscelavano trasmettendo un racconto teatrale assai completo e approfondito del dramma della regina.
Quale Percy la affiancava il tenore John Osborn che, pur non sempre preciso con il bel testo di Felice Romani, è riuscito a delineare mediante la sua sensibile vocalità belcantistica declinata in morbide sfumature, un personaggio credibile nella sua ostinata determinazione.
Dominante l’Enrico VIII quasi inciso nella pietra felicemente presentatoci da Nicola Ulivieri attraverso una vocalità tonante e quasi metallica nell’intenzione espressiva.
Sonia Ganassi ha tratteggiato una Giovanna Seymour drammaticamente efficace anche se vocalmente non priva di pecche.
Molto interessante lo Smeton cui la bella vocalità di Marina Comparato ha contribuito a delineare l’ingenuo animo contrastato.
Completavano il cast il baritono (sic) Roberto Maietta quale Rochefort (ma non era basso?) e Manuel Pierattelli quale Hervey.
Sostanzialmente corretto il coro del teatro diretto da Francesco Aliberti.
Sesto Quatrini ha trovato una giusta miscela interpretativa in una lettura rispettosa e sostanzialmente mirata a sostenere il palcoscenico e, a parte qualche momento di non perfetta amalgama, il risultato è stato, se non brillante, più che soddisfacente.
Teatro gremito (numerosi peraltro i giovani) e grande successo (autentiche ovazioni per la Meade) per questo felice ritorno dell’opera donizettiana in terra genovese.
Silvia Campana