Montenegro: Cenerentola di Gioachino Rossini 19-20 agosto 2016

Montenegro: Cenerentola di Gioachino Rossini 19-20 agosto 2016

  • 28/08/2016

Cenerentola
di Gioachino Rossini

Operosa Festival
Kanly Kula – Montenegro
19-20 agosto 2016

Direttore: Eraldo Salmieri
Regia: Paolo Bosisio
Scene e costumi: Domenico Franchi

  • Cenerentola: Florentina Soare
  • Ramiro: Luigi Battistoni
  • Clorinda: Anastassiya Kozhukarova
  • Tisbe: Natasa Rasic
  • Don Magnifico: Sebastien Parotte
  • Dandini: Stefan Hadzic
  • Alidoro: Strahinja Djokic

cenerentola montenegroNella cornice suggestiva della “Torre insanguinata” (Kanli Kula) – un anfiteatro ricavato nel Montenegro all’interno di un castello medievale il cui palcoscenico si apre sullo sfondo naturale del Mare Adriatico – è andata in scena la rossiniana Cenerentola, nell’ambito del Festival internazionale Operosa.
Occorre dire subito che la conformazione della struttura costringe a tenere l’orchestra (33 elementi) sul lato destro del palcoscenico, riducendo e modificando notevolmente lo spazio di azione della regia.
cenerentola montenegroPaolo Bosisio ha immaginato di ambientare l’opera in una stanza dei giochi grande come tutto il palcoscenico e la torre adiacente, in cui un gruppo di bambini, fuggiti dal letto in pigiama, si ritrovano per recitare giocando la celebre fiaba, scoprendo costumi e elementi scenografici nascosti sotto la coltre bianca che tutto ricopre: “uno spazio della fantasia – scrive il regista – capace di includere e assorbire gli elementi realistici della storica fortezza che ospita il teatro, come sotto una gigantesca tela di ragno. Scoperti dai bambini, appaiono mano a mano i pezzi dei costumi, i giochi di Tisbe e Clorinda, di Ramiro e persino quelli umili di Cenerentola fino a comporre una tavolozza fantastica di oggetti e colori. Uscendo e entrando dalla rappresentazione della fiaba, i bambini ne divengono a un tempo gli attori e gli spettatori.”
cenerentola montenegroIl risultato è apparso profondamente suggestivo e l’antica fiaba come rinnovata dalla freschezza di una immaginazione teatrale fervida e attuale, quanto restia da modernizzazioni di sorta.
Straordinarie le interpretazioni canore dei due protagonisti, Florentina Soare e Luigi Battistoni, al loro debutto nei ruoli, voci rossiniane di rara competenza e ricchezza.
Molto applaudito il giovanissimo basso Strahinja Djokic, dotato di uno strumento di poderosa profondità e di agile coloritura.
Centrali dal punto di vista teatrale le azzeccatissime caratterizzazioni delle sorellastre e inaspettatamente efficace il coro composto di soli otto giovani talentuosi elementi, agili servi di scena oltre che strumenti duttili sotto la direzione del maestro Eraldo Salmieri.

La redazione

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