PISA: Zauberflöte 14 e 15 gennaio 2017

PISA: Zauberflöte 14 e 15 gennaio 2017

  • 11/01/2017

Tra i titoli di punta della Stagione lirica di quest’anno, è di scena al Verdi il capolavoro mozartiano Zauberflöte (Il flauto magico) firmato dal grande Maestro del teatro internazionale Lindsay Kemp: sabato sera (14 gennaio ore 20.30) e domenica pomeriggio (15 gennaio ore 16); un appuntamento molto atteso, come dimostrano i biglietti già esauriti da settimane su entrambe le recite.

Il Flauto magico è il nuovo allestimento del Teatro Goldoni di Livorno, dove ha debuttato con notevole successo a metà novembre, coprodotto con il Verdi di Pisa e il Giglio di Lucca, in collaborazione con Luglio Musicale Trapanese. Sul podio dell’Orchestra della Toscana, il serbo Dejan Savić, da molti anni sovrintendente e direttore artistico del Teatro dell’Opera Nazionale di Belgrado, degno erede di una grande tradizione direttoriale.

Affiancano Kemp, come sempre, David Haughton (illuminazione e aiuto regia) e Daniela Maccari (coreografia e aiuto regia) Daniela Maccari. Il progetto scenografico è di Sergio Seghettini.

Teatro Goldoni Livorno “Il flauto magico” – Foto Augusto Bizzi

Sul Flauto magico è incentrata, naturalmente, la presentazione-aperitivo in programma sabato mattina alle ore 11 in Sala “Titta Ruffo”, la prima del 2017 e la prima introdotta e coordinata dal nuovo direttore artistico del Verdi Stefano Vizioli. Partecipano Lindsay Kemp, Dejan Savić, il direttore artistico del Teatro Goldoni di Livorno Alberto Paloscia e Paola ed Enrica Talà curatrici della mostra fotografica di Giovanna Talà “Sogni di luce. Il senso dell’immagine nel teatro di Lindsay Kemp”.  Una mostra di notevole livello, 16 gigantografie (appartenenti all’Archivio Fotografico FA.TAL)  che riproducono gli scatti di Giovanna Talà (1936 – 2013), protagonista culturale quanto mai eclettica e sensibile, artista della fotografia che proprio a Kemp ha dedicato una particolare, appassionata attenzione fino dagli anni Ottanta. La Mostra è stata inizialmente allestita al Teatro Goldoni di Livorno e oggi marca fortemente di sé il foyer del Verdi in un allestimento di grande impatto, pensato ad hoc. È  visitabile fino al 18 gennaio negli orari di apertura del teatro e nelle serate di spettacolo, dopodiché riprenderà vita al Giglio di Lucca. Un bel modo per introdurre il pubblico all’universo magico di Lindsay Kemp di cui Il Flauto magico è dichiaratamente l’opera prediletta.

Procedendo come sempre da un’intensa identificazione personale con i “suoi autori”, per questo suo Flauto magico Kemp ha cercato soprattutto di immaginare come l’avrebbe voluto Mozart, e quindi per i costumi e la gestualità ha scelto un’ambientazione evocativa del tardo Settecento, non senza un pizzico d’ironia, mentre  per la scenografia ha voluto un impianto monumentale fisso con dosi di esotismo egizio e asiatico. Per lo stile di rappresentazione e recitazione ha voluto rendere omaggio alle tradizioni e convenzioni del mondo operistico, pulendole da elementi decorativi. Kemp ha cercato, quindi, anche questa volta di valorizzare al massimo l’essenza del racconto. L’amore fra un principe e una principessa, draghi e strumenti musicali magici, complotti cosmici e commedia contadina, una costruzione narrativa confusa ma piena di situazioni di grande effetto, sono resi attraverso una semplicità che lascia all’immaginazione dello spettatore lo spazio per rendere l’incredibile credibile, creando una logica da mito fiabesco dove gli eventi più improbabili abbiano l’inevitabilità di un sogno. Uno splendido messaggio di felicità e di ottimismo, tenacemente perseguito da tutti i personaggi fra mille peripezie e difficili prove, come avviene in ogni favola che si rispetti; una favola magica che, grazie ai miracoli e alle meraviglie della musica di quel visionario fanciullo che è Mozart, può aiutare a fare riscoprire, come afferma lo stesso Lindsay Kemp, l’eterno bambino che è in ognuno di noi. Tutti perfettamente calati nel gioco musicale e teatrale di questa delicata fabbrica d’incanti gli artisti del cast: nel ruolo di Sarastro il basso Manrico Signorini, in quello di Tamino il tenore macedone Blagoj Nacoski; nei panni della Regina della Notte si alternano due grandi specialiste di questo ruolo impervio come Sarah Baratta e Maria Laura Martorana; Pamina è il soprano giapponese Yukiko Aragaki; danno vita a Papageno e Papagena  il baritono centramericano William Hernandez e il soprano coreano Silvia Lee; con loro Antonio Pannunzio (Monostatos), Roxana Herrera Diaz (Prima Dama della Regina), Sara Paone (seconda Dama), Carlotta Vichi (Terza Dama), Giuseppe Raimondo (Primo sacerdote), Eugenio Di Lieto (Oratore degli Iniziati e Secondo Sacerdote); ad alternarsi e nei ruoli dei Tre Geni-Fanciulli Margherita Carnicelli, Martina Niccolini, Alice Schiasselloni e Chiara Delfino, Francesca Spiller, Agnese Casarosa, provenienti dal Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni diretto da Marisol Carballo.

CLT Coro Lirico Toscano, Maestro del coro Marco Bargagna.

Per informazioni Teatro di Pisa tel 050 941 111 e www.teatrodipisa.pi.it

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