Re Cervo: un’opera tutta italiana inaugura il festival internazionale “ Nae Leonard” in Romania
Commissionato personalmente dal sovrintendente del veneziano Teatro La Fenice, il libretto di Re Cervo è stato scritto da Paolo Bosisio che lo ha tratto da una fiaba di Carlo Gozzi, autore al quale egli ha dedicato una gran parte della sua attività di studioso. Ma il committente è sparito, come si usa in Italia, senza alcuna giustificazione e cionostante il libretto si è fatto opera grazie alla mano sapiente del compositore Angelo Inglese. L’opera è confluita nel progetto SENSES, cofinanziato dall’Unione Europea, e il 23 ottobre andrà in scena in prima mondiale sul palcoscenico del Teatro Musicale “Nae Leonard” di Galati, in Romania.
Il progetto, infatti, riunisce tre paesi (Italia, Francia e Romania), rappresentati da teatri e università, allo scopo di attivare una strategia di intensificazione della fruizione dello spettacolo dal vivo, e di individuare percorsi transnazionali per le esperienze culturali e artistiche.
Il focus del progetto europeo SENSES è rappresentato dai cinque sensi che vengono stimolati da ogni spettacolo dal vivo. Alla Romania sono stati assegnati i sensi della vista e dell’udito, quelli cioè che elettivamente vengono coinvolti dal teatro d’opera.
Di qui la scelta di un’opera inedita, al di fuori dell’aureo repertorio, e perciò più idonea a colpire in maniera imprevista i sensi degli spettatori, nei confronti dei quali sono stati attivate verifiche e monitoraggi.
Fatto quasi unico nel suo genere, Re Cervo andrà in scena per la regia del librettista e la direzione musicale del compositore.
Il libretto trae spunto, come si diceva, da una fiaba settecentesca dello stesso autore di quelle da cui sono state ricavate opera celebri come Turandot (Puccini) e L’amore delle tre melarance (Prokofiev): ma la ricreazione è libera e l’autore si è preso lo spazio necessario per eliminare le scorie moralistiche e valorizzare l’aspetto comico della vicenda, attraverso l’impiego di lingua e dialetto reinventati sul calchi settecenteschi.
Il cast internazionale schiera voci conosciute come quella del soprano sudcoreano Young Ju Kim e del baritono italiano Carmine Monaco, con altre meno note come quella del tenore ucraino Denys Pivnitskyi e del bass-baritone rumeno Dominic Cristea.
A completare il cast due graziose danzatrici che danno vita ai cervi di cui al titolo.
Le scene e I magnifici costume sono firmati da Domenico Franchi.
la redazione