TCBO: Aida torna in scena al Comunale dopo 16 anni  con la regia avveniristica firmata da Francesco Micheli e con Frédéric Chaslin sul podio

TCBO: Aida torna in scena al Comunale dopo 16 anni  con la regia avveniristica firmata da Francesco Micheli e con Frédéric Chaslin sul podio

  • 13/11/2017

 

Bologna, Teatro Comunale, 12 – 22 novembre 2017

Una delle opere più amate di Giuseppe Verdi, Aida, torna al Comunale – dal 12 al 22 novembre – nell’applauditissimo spettacolo coprodotto con il Macerata Opera Festival e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio nel 2014 e ancora la scorsa estate. La regia è firmata da Francesco Micheli, le scene sono di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei, interpretate dalla Compagnia Artemis Danza. Sul podio dell’Orchestra del teatro felsineo Frédéric Chaslin, già apprezzato protagonista delle stagioni operistiche e sinfoniche bolognesi; il Coro del Teatro Comunale di Bologna è guidato da Andrea Faidutti. La recita di Aida del 12 novembre sarà registrata e trasmessa in differita da Rai Radio3.

Aida è l’opera che più di tutte porta con sé un immaginario spettacolare carico di stereotipi: l’antico Egitto da cartolina, la grandiosità degli apparati scenografici, una certa ridondanza complessiva che tuttavia non obbliga a una lettura oleografica ma suggerisce soluzioni simboliche: «perché è anche una fra le opere più intime e toccanti – spiega Francesco Micheli – e lasciandosi guidare dai colori della partitura e dalle architetture della drammaturgia si può far rivivere la vicenda non solo nel dettaglio orientaleggiante di massa, ma anche nella proiezione gigantesca di colori, forme e nessi di significato che ciascun personaggio canta e recita per noi: moderni geroglifici, cibernetiche icone che codificano la vicenda venendo disegnati non nella minuzia di un’osservazione ravvicinata, ma nell’immanente enormità della scena». 
Un’Aida esteriormente “contemporanea” ma negli intenti soprattutto narrativa, simbolica, metaforica e «fiduciosa nel potere del mezzo tecnologico – aggiunge Micheli – che s’intreccia con rinnovata fedeltà all’invenzione verdiana il cui orientalismo ebbe come cornice alcuni eventi del secondo Ottocento rivoluzionari, modernissimi e iper-tecnologici a loro volta, come l’apertura del Canale di Suez».
L’allestimento, salutato sia nel 2014 sia nel 2017 molto favorevolmente dalla critica che ne ha lodato, fra l’altro, l’eleganza e la concentrazione con cui accompagna l’ascolto, è stato ulteriormente perfezionato entro un percorso di riflessione e maturazione «ed è cresciuto – continua il regista – lavorando ulteriormente sulle parole scritte e sui simboli che si fanno scenografia e, in generale, considerando il risultato di tre anni fa come un punto di partenza, dal quale agire per incrementare ulteriormente l’intensità espressiva, focalizzando ancor più l’azione sulla similitudine tra tablet odierno e tavoletta dello scriba egizio che racconta e scrive la storia».
La superficie e le dimensioni con cui vengono realizzate queste metafore visive e narrative riporta al tema, ineludibile nell’Aida, della dimensione monumentale «che rispettiamo pienamente – conclude Micheli – facendo un uso spettacolare delle proiezioni ma senza dimenticare che uno dei principali obiettivi di Verdi era quello di interpretare il transeunte, di spiegarci che “sic transit gloria mundi”, descrivendo il personaggio di Radamès dapprima come un divo intoccabile e poi, nel giro di un atto, come un traditore, benché, suo malgrado, arrestato e condannato a morte. Tutto il suo trionfo svanisce in un soffio. L’overdose di sfarzo e ricchezza non l’abbiamo realizzata con elefanti e portantine ma con simboli, “icone”, più leggeri ma al contempo più icastici, tendendo a rispecchiare una realtà: quella dell’uomo che combatte tutta la vita per il potere e la fama ma poi non ha più nulla e resta solo, solo come Aida, donna che vive un dramma di solitudine».

A Bologna la protagonista femminile è Monica Zanettin, che si avvicenda con Anna Lucrezia García, subentrata a Stefanna Kybalova che per motivi di salute ha dovuto rinunciare alla produzione. Nel ruolo di Radamès si alternano Carlo Ventre e Antonello Palombi; si anticipa che, a causa dell’attuale indisposizione del tenore uruguaiano, la recita del 12 novembre sarà sostenuta da Palombi. Nei panni di Amneris sono impegnate Nino Surguladze e Cristina Melis, in quelli del padre di Aida Amonasro Dario Solari e Stefano Meo, in quelli di Ramfis Enrico Iori e Antonio Di Matteo. Completano il cast Beth Hagermann (Gran Sacerdotessa), Luca Dall’Amico (il Re) e Cristiano Olivieri (Messaggero).

Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo dell’Associazione Amici del Teatro Comunale di Bologna e con il sostegno del Gruppo Hera, che intende così confermare il suo impegno a fianco di una delle più importanti eccellenze culturali espresse dal proprio territorio di riferimento. 

I biglietti dell’opera (da 125 a 10 euro) sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili da un’ora e mezza prima dell’inizio di ogni spettacolo al 50% del costo.

In occasione di Aida, durante la quale non verranno trasmessi i sopratitoli poiché interferirebbero con la scenografia, il pubblico potrà comunque seguire il libretto dell’opera, sincronizzato con lo spettacolo, direttamente sul proprio smartphone (Apple, Android e Windows Phone), scaricando gratuitamente l’applicazione “Lyri Live” da www.lyri.it.
“Lyri” è stata pensata appositamente per i teatri e non interferisce con la visione dello spettacolo grazie allo sfondo nero e all’azzeramento automatico della luminosità con un limitatissimo consumo di batteria. Si consiglia al pubblico di scaricare l’applicazione prima di recarsi in Teatro. Nelle serate di spettacolo, all’interno del Teatro sarà disponibile una rete Wi-Fi dedicata collegandosi alla quale, dopo aver aperto l’applicazione, sarà visualizzato il libretto dell’opera in lingua italiana.
Nata nel 2015, “Lyri” è già stata utilizzata in vari teatri e festival tra cui il Teatro Alighieri di Ravenna, le Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, il Festival Verdi di Parma, il Teatro La Fenice di Venezia, il Festival Puccini di Torre del Lago, l’Opera Hedeland a Copenaghen.

Aida segna anche il debutto della sinergia tra Teatro Comunale di Bologna e “Scuderia|Future Food Urban CooLab” di piazza Verdi 2, un ambizioso progetto che fonde ristorazione di alta qualità e innovazione tra startup, eventi e laboratori aperti alla comunità. Il 12 novembre, in occasione della prima dell’opera, il Foyer Respighi del Teatro e l’ingresso della Scuderia saranno uniti da un simbolico tappeto rosso, a sancire una collaborazione che valorizza due aspetti che caratterizzano il territorio bolognese: l’amore per la cultura e per la musica e l’attenzione alle eccellenze e alle innovazioni nel settore agro-alimentare.

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