VERONA: Aida – Giuseppe Verdi, 23 agosto 2023 a cura di Silvia Campana

VERONA: Aida – Giuseppe Verdi, 23 agosto 2023 a cura di Silvia Campana

  • 25/08/2023

AIDA

GIUSEPPE VERDI


 

Direttore Daniel Oren

Regia, scene, costumi, luci e coreografia Stefano Poda

Personaggi e Interpreti:

  • Il Re Romano Dal Zovo
  • Amneris Clémentine Margaine
  • Aida Anna Pirozzi
  • Radamès Gregory Kunde
  • Ramfis Rafał Siwek
  • Amonasro Ludovic Tézier
  • Un Messaggero Riccardo Rados
  • Una Sacerdotessa Yao Bohui

 

Arena di Verona, 23 agosto 2023


Appare mutato quasi nella sua totalità il cast di questa nuova e certo discussa Aida affidata dalla Fondazione Arena a Stefano Poda per la prestigiosa stagione del centenario.

Photo©Ennevi

L’allestimento si conferma molto spettacolare e concentrato sul suo aspetto estetico che, assai ben miscelato, tra installazioni contemporanee (con tanto di laser e strobosfera), spettacolari e raffinati costumi che sembrano usciti da una passerella haute couture (Paco Rabanne, Capucci, Damien Hirsch) e mimi dalla teatralità di sicuro effetto, riesce a coinvolgere lo spettatore traghettandolo nella proiezione mentale e filosofica del regista, dove poi sia il teatro non è dato saperlo o forse nemmeno importa in fondo.

Il cast impegnato era di assoluto livello ed ha contribuito ad una recita per molti aspetti eccellente.

Photo©Ennevi

Anna Pirozzi ha presentato un’Aida assai ben cesellata nei primi due atti, soffermandosi su un bel gioco di accenti mentre nel terzo e quarto si è esclusivamente concentrata su di un canto corretto ma privo di sfumature. Probabilmente il grande caldo della serata può aver giocato la sua parte e lo speriamo perché l’artista, dotata di un timbro possente e di una bell’intensità espressiva, aveva in passato saputo ben mostrare quanto un uso attento di mezzevoci e sfumature potesse contribuire ad approfondire ulteriormente la sua già notevole interpretazione vocale, il personaggio di Aida in particolare vive di questo gioco di colori il cui forte contrasto ne ombreggia il profilo e ciò è stato, in questa sede, un po’ troppo sacrificato.

Photo©Ennevi

Gregory Kunde ha portato al personaggio di Radames tutta la classe e la sensibilità artistica della sua lunga carriera.

Appena un po’ affaticato nella romanza iniziale (risolta comunque con una cura sopraffina al fraseggio e terminata in uno smorzando temerario) l’artista ha affrontato il suo carattere con una sofisticata cura teatrale. Il personaggio dunque, grazie ad una miscela che univa il timbro lucente (dotato peraltro di uno squillo invidiabile e sostenuto da una tecnica d’acciaio) con una grande precisione e sensibilità musicale, veniva tratteggiato in maniera eccellente in ogni sfumatura e giungeva ad una davvero rara completezza espressiva.

Photo©Ennevi

Clémentine Margaine ha sfoggiato quale Amneris bella vocalità e giusto accento delineando un ritratto della principessa egizia completo e del tutto convincente.

L’Amonasro di Ludovic Tézier trovava giusto accento e vigore teatrale sia nel suo ingresso nel II Atto sia nel potente duetto del III.

Photo©Ennevi

Professionale e sostenuto il Ramfis profilato da Rafal Siwek.

Completavano il cast Romano Dal Zovo (il Re), Riccardo Rados (Un messaggero) e Yao Bohui (Una sacerdotessa).

Molto bene il Coro della Fondazione diretto da Roberto Gabbiani.

Photo©Ennevi

Dirigeva l’orchestra della Fondazione Daniel Oren impegnato a compattare ed amalgamare con il suo gesto fermo palco ed orchestra (con le poche prove di quest’anno questo è infatti risultato spesso problema) riuscendo a trovare la giusta tinta a questo inossidabile capolavoro verdiano.

Photo©Ennevi

Arena sostanzialmente piena, come quasi sempre quest’anno, ed applausi per tutti gli interpreti ed il Direttore.

Silvia Campana

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