VERONA: Il barbiere di Siviglia – i cast del 2024

VERONA: Il barbiere di Siviglia – i cast del 2024

  • 05/09/2024

Arena di Verona, 21 giugno/6 luglio/31 agosto


Photo©ENNEVI

L’allestimento de Il Barbiere di Siviglia, creato da Hugo De Ana per gli spazi areniani nel lontano 2006, sta diventando ormai un classico molto amato dal pubblico che, ad ogni sua riproposta in anfiteatro, mostra il suo gradimento con una presenza sempre assai rilevante. Il labirintico giardino dominato da gigantesche rose ideato dal regista non perde dunque il suo fascino e si mostra peraltro quest’anno ancor più prezioso grazie ad un accurato lavoro di restauro che ne ha vivacizzato la brillantezza.

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I differenti cast impegnati erano composti da artisti di tutto rispetto che, ognuno con la propria peculiarità espressiva, hanno offerto interessanti chiavi interpretative.

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Mattia Olivieri mediante la sua intensa e morbida vocalità unita ad una teatralità sempre disinvolta ed accattivante, ha mostrato di trovarsi assai a suo agio nei panni di Figaro esibendo un taglio interpretativo fresco e fuori dai cliché in cui l’eleganza e l’astuzia divengono raffinati esercizi di stile.

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Decisamente impostato su di un carisma istrionico ed irresistibilmente trascinante, il barbiere di Simone Alaimo travolge ed affascina per la cura dell’interprete e la perizia del cantante in cui sempre ogni accento ha la sua perfetta giustificazione nel gesto teatrale.

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In equilibrio tra le due interpretazioni Davide Luciano ne offre una in cui fascino ed arguzia vanno felicemente a braccetto e, sempre sostenuto dalla raffinata e calda vocalità, l’artista giunge a scolpire un ritratto del protagonista molto teatrale e misurato dove raffinatezza ed estro contribuiscono a tratteggiarne l’irresistibile magnetismo.

Vasilisa Berzhanskaya si conferma una Rosina arguta e brillante cui la bella vocalità, sempre assai ben sostenuta tecnicamente, consente giusta disinvoltura e smalto nelle agilità.

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Più decisa e ribelle la fanciulla interpretata da Ekaterina Buachidze che ha convinto appieno sia per l’interessante vocalità che per l‘ottima disinvoltura tecnica.

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Anche il personaggio del Conte di Almaviva ha trovato diversificate declinazioni espressive.

René Barbera ne tratteggia un profilo perfettamente in linea con una sua moderna tradizione esecutiva attraverso timbro sicuro ed agilità vibranti e morbide calibrate da una musicalità sempre precisa e misurata.

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Più maturo e smaliziato il personaggio scolpito da Dmitry Korchak dalla vocalità robusta e dalla consumata teatralità espressiva, mentre Jack Swanson ne delineava un ritratto corretto ma dal sapore un po’ retro cui il suo timbro di tenore di grazia contribuiva a donare giusta eleganza unita a misurata teatralità.

Bartolo è un personaggio non facile da ritrarre nella sua completezza ed ogni artista lo ritaglia giustamente a seconda della sua sensibilità espressiva.

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Paolo Bordogna lo tratteggia come un elegante signore anziano ed un po’ vanesio ben evidenziandone vocalmente ingenuità e frivolezze, mentre Misha Kiria ne appesantisce un po’ il carattere attraverso una lettura convenzionale e musicalmente non sempre misurata, Carlo Lepore infine ne calibra il temperamento attraverso un’esecuzione assai ben bilanciata ed elegante in cui il carattere emerge naturalmente senza alcuna forzatura.

Assai divertenti ed in parte anche Roberto Tagliavini (ottimo sotto ogni profilo), Riccardo Fassi e Alexander Vinogradov quali interpreti di Basilio.

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Molto bene Marianna Mappa nelle vesti di una esuberante Berta, Nicolò Ceriani (Fiorello/Ambrogio) e Domenico Apollonio (Un ufficiale).

Professionale il Coro della Fondazione diretto da Roberto Gabbiani.

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George Petrou, alla guida dell’Orchestra della Fondazione, donava giusto brio e compattezza alla partitura rossiniana senza banalizzarne la lettura ma anzi interpretandola con attento taglio espressivo.

Silvia Campana

 

 

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